Il 2021 ci sta lasciando. Con le sue speranze, le sue grandi delusioni, la continua altalena della pandemia che ci ha tolto libertà e certezze. Quarta ondata, green pass, terza dose.
Scrivo queste note dopo l’ultima vaccinazione, che ci auguriamo sia decisiva per bloccare nuove infezioni, regalandoci una nuova serenità e il ritorno alle nostre più belle abitudini.
Fra queste, naturalmente il golf, libero da qualunque limitazione.
Ripercorriamo velocemente quest’anno attraverso alcuni momenti speciali. Il primo è purtroppo l’incidente di Tiger Woods. Lo scorso 23 febbraio, come tutti sappiamo, è stato vittima di una drammatica uscita di strada nei dintorni di Los Angeles.
Da allora, sono trapelate pochissime notizie sul suo stato di salute, con scarni messaggi o foto via Instagram. Adesso Tiger riesce a camminare e Justin Thomas, che lo visita spesso, afferma che le cose stiano andando nel verso giusto. Tornerà a giocare ad alti livelli?
L’interrogativo rimane ma Woods ci ha già abituato a incredibili recuperi e le ultime immagini sui social che lo riprendono swingando lasciano sperare nell’ennesimo miracolo. Succederà anche stavolta?
Secondo spot per il meraviglioso omaggio di Shota Hayafuji, caddie di Hideki Matsuyama, dopo la vittoria nel Masters del giapponese.
Tolto il berretto verde, Shota guardò la 18ma buca. Con il suo asciugamano, si inchinò. Bello, semplice e imprevedibile. L’Oriente aveva incontrato l’Occidente, in una piccola cerimonia di grande rispetto.
Un terzo ricordo crediamo lo meriti l’argento olimpico di Rory Sabbatini.
Nato in Sudafrica, residente in Florida e con passaporto britannico, Sabbatini ha conquistato la sua medaglia, dietro Xander Schauffele, giocando sotto i colori della Slovacchia, nazione della moglie, Martina Stofanikova. Strafelice per lo storico risultato, Rory ha voluto sottolineare che questo non è mai stato il piano preventivato. La sua decisione di prendere la cittadinanza slovacca è stata motivata dagli “ottimi rapporti con le autorità”, non da una scorciatoia per vincere una medaglia olimpica. Infatti il cugino della moglie, Rastislav Antala, è stato prima vice president della Slovak Golf Association e poi promosso presidente, coinvolgendo il cugino acquisito.
Resteranno indimenticabili anche le lacrime di Rory McIlroy al termine della Ryder Cup a Whistling Straits, l’ultimo giorno del torneo, con gli europei molto indietro rispetto agli americani. McIlroy, nordirlandese trapiantato in Florida, rappresentava il suo continente. Ha vinto il suo singolare, ma dopo due giornate disastrose nei doppi. Le lacrime di delusione e sconforto, nonostante il successo di domenica, hanno dimostrato una volta di più che la Ryder Cup è “il miglior evento nel golf”. E quindi ha aggiunto: “Spero che i ragazzi e le ragazze che guardano oggi aspirino a giocare in questo torneo, o la Solheim Cup, perché non c’è niente di meglio che far parte di un team, soprattutto con il legame che abbiamo in Europa. Non ho mai pianto prima per quello che ho fatto come individuo, perché non me ne fregava nulla. Ma ‘tradire’ la squadra è stato terribile”.
Ultimo quadro quello che si è magicamente composto a Guidonia, nella periferia nordorientale di Roma. Quest’anno ha infatti segnato l’apertura ufficiale del nuovo percorso del Marco Simone, che sarà teatro nel 2023 della nostra Ryder Cup. Un superbo 18 buche da campionato, che ha ricevuto applausi da tutti i partecipanti al DS Automobiles Italian Open 2021, disputatosi a inizio settembre e che concederà il bis il prossimo anno, nello stesso mese, da giovedì 15 a domenica 18.
E con questo appuntamento vi lasciamo, augurandovi di portare con voi tutte le più belle esperienze di golf di questo confuso 2021. Dimenticandovi di flappe, ganci e socket. Tanti auguri a tutti.