Il Castelfalfi Resort è atterrato a Milano per presentare tutte le novità legate alla nuova proprietà. Nella suggestiva cornice del ristorante Identità Golose il direttore generale Isidoro Di Franco, che tiene le redini di Castelfalfi dal 2017, ha illustrato le novità.
“Per capire Castelfalfi bisogna viverlo – ha esordito aggiungendo che lui, dopo aver vissuto in molte grandi città europee è rimasto rapito da questo posto magico dove risiede – Non si tratta semplicemente di un albergo con campo da golf bensì un vero e proprio paese immerso in 1100 ettari di proprietà dove si possono vivere le esperienze più disparate”.
Il borgo è antico, con la parte agricola che risale al 754 aC. In queste terre ci sono stati dai Longobardi alla famiglia Medici che hanno lasciato preziose tracce della loro presenza. Negli anni 60 la fuga verso le città ha trasformato il paese in un luogo abbandonato sino alla riscoperta da parte degli stranieri che, come per molte perle italiane, sono stati rapiti dalla bellezza paesaggistica dei luoghi. La svolta a giugno 2021 quando la famiglia indonesiana Lohia ha comprato l’intera proprietà cambiandone filosofia e dandole nuova linfa.
“L’acquisto non è stato puro business bensì è scaturito dal coinvolgimento personale della famiglia che infatti vi torna almeno una volta al mese – ha continuato Di Franco – La finalità è quella di farlo diventare, non un luogo chiuso che la parola resort potrebbe far immaginare, bensì un paese aperto a tutti. La volontà è ricreare una comunità. Oggi il borgo conta 80 famiglie residenti e sta rinascendo. Una riscoperta dell’autenticità del luogo che consenta agli stranieri di vivere momenti indimenticabili e agli italiani di dimenticare lo stress quotidiano riscoprendo spazi e ritmi naturali”.
Ad aprile Castelfalfi riapre i battenti con un mare di novità
Gli ingenti investimenti prevedono un sacco di novità che si potranno scoprire a partire dal mese di aprile, quando Castelfalfi aprirà nuovamente i battenti. Bar panoramico dal quale ammirare il tramonto toscano, restyling di 60 camere (che verranno ultimate il 20 maggio), parco avventura, family room, camere comunicanti kids e teens club (dal 1 giugno quando chiudono le scuole).
Inoltre prosegue l’opera di miglioramento e ampliamento del settore agricolo, uno dei motori trainanti dell’ospitalità di Castelfalfi. Vino, gin, vermut, grappa, olio oliva, miele (ci sono 20 arnie) e zafferano (da novembre) sono le principali sono le principali colture locali. Inoltre l’orto, tutto biologico all’insegna della sostenibilità, punto importantissimo e imprescindibile. “Raffreddiamo e riscaldiamo il resort sfruttando le biomasse. Non produciamo CO2. Abbiamo un nostro acquedotto con l’acqua raccolta e spinta a monte, quindi utilizzata per il borgo. L’acqua d’uso una volta filtrata è impiegata per irrigare il golf e i giardini”.
La vacanza a Castelfalfi è sinonimo di “esperienzialità”. Si può infatti personalizzare il proprio soggiorno scegliendo tra le 50 esperienze disponibili. Non è un caso che Ambra Rollero, direttore marketing e comunicazione, abbia ideato il claim #seekyournature per esprimere come la vacanza possa essere un’esperienza immersa nella natura totalmente personalizzabile. I numeri stanno dando ragione alla nuova politica del borgo toscano con un trend di prenotazioni cresciuto del +50% rispetto al periodo pre pandemico.