Celebrato in Europa per il suo secondo successo a Wentworth, l’americano Billy Horschel in patria continua a pagare la scomoda etichetta di testa calda.

Colpa di un carattere focoso nascosto dietro un apparente aplomb quasi britannico che a volte fatica a tenere sotto controllo.

La fine dell’estate ci ha regalato domeniche di grandi emozioni incollati allo schermo.

Il grande ritorno di Matteo Manassero

Il merito va soprattutto a un campione ritrovato, Matteo Manassero.

Della sua perseveranza e della sua straordinaria forza di volontà abbiamo già detto e scritto tutto.

Tornato al successo sul DP World Tour a marzo, in Sudafrica, a quasi undici anni dal suo ultimo e più pesante successo in carriera, il BMW PGA Championship, Matteo ha abbassato la testa e continuato a macinare gioco e risultati, sfiorando più volte il secondo titolo stagionale.

A Wentworth, iconico campo londinese che ha incoronato grandi icone del nostro sport, Manny è tornato a ridare spettacolo.

Solo una giornata finale non facile gli ha tolto la gioia dell’ennesimo trionfo ma non la consapevolezza di essere ormai rientrato a far parte del gotha mondiale.

Billy Horschel: annata da ricordare

Ad alzare per la seconda volta in carriera il trofeo è stato Billy Horschel.

Un magistrale eagle al playoff ha chiuso la porta in faccia al povero McIlroy, alla terza bruciante delusione stagionale dopo U.S. Open e Irish.

Classe 1987, da Grant, in Florida, Billy Horschel viene definito il giocatore più frainteso del golf professionistico.

Colpa di un carattere decisamente focoso nascosto dietro un apparente aplomb quasi britannico che a volte fatica a tenere sotto controllo.

Un ragazzo che ha avuto le idee sempre chiare e che non le ha mai mandate a dire e su cui i media americani ci hanno sapientemente ricamato, etichettandolo come testa calda.

Todd Anderson, il suo swing coach di lunga data dice di lui: “Se le persone lo conoscessero come lo conosco io avrebbero un’opinione completamente diversa.

Credo che sia spesso frainteso, semplicemente dice sempre quello che pensa, non quello che si vuole sentire, e questo non piace”.

La carriera di Billy Horschel

Professionista dal 2009, ottiene il suo primo titolo sul PGA Tour nel 2013 allo Zurich Classic.

Il 2014 il suo anno d’oro: conquista il BMW Championship e il Tour Championship, penultimo e ultimo appuntamento della FedEx Cup, e si porta a casa il titolo.

Sale al numero 14 del mondo ma, incredibilmente, Tom Watson, capitano del Team USA di Ryder Cup, non lo chiama a Gleneagles preferendogli Keegan Bradley, Webb Simpson e Hunter Mahan.

Billy Horschel Dottor Jekyll e Mr HYde

Una nomea, quella di essere un ragazzo difficile, che lo ha perseguitato per anni e non gli ha mai consentito sinora di far parte della squadra americana se non alla Presidents Cup del 2022.

Lui non ha fatto una piega e ha continuato per la sua strada, vincendo AT&T Byron Nelson 2017, Zurich Classic 2018, Dell Technologies Match-Play 2021, Memorial Tournament 2022 e Corales Punta Cana Championship ad aprile.

Quest’anno è andato a un soffio dal suo primo major, 8° al PGA Championship e 2° all’Open Championship.

Con il successo di Wentworth è salito al numero 11 del World Ranking, ma nemmeno quest’anno il capitano USA di Presidents Cup, Jim Furyk ha avuto occhi per lui.

“Il fuoco competitivo che ho dentro brucia in questo modo – ha dichiarato -.

Mi sta bene così, è la mia forza anche se invidio la serenità di Scheffler che quando sbaglia non ha la minima reazione.

Io non sopporto invece di non essere in grado di giocare al livello che mi aspetto.

Ci sono momenti in cui non riesco magari a controllarmi, succede.

Sono fatto così, e spero solo che le persone capiscano che non tutti sono fatti nello stesso modo”.

Sanguigno, diretto e tutto di un pezzo, il buon Billy più che nella pacata Florida sembra figlio delle nostre latitudini.

Del resto avete mai notato la sua sacca?

Porta i colori e lo stemma del West Ham, squadra di calcio londinese di cui è tifosissimo.

Origini operaie, tifo verace e caldissimo, sono soprannominati gli Hammers, i martelli. In fondo lo specchio esatto della sua carismatica personalità.