Wyndham Clark vince, con un punteggio totale di -10, sul percorso North Course del Los Angeles Country Club, la 123esima edizione dello U.S. Open.
Per il giocatore americano un ultimo giro chiuso in 70, alla pari dei suoi diretti inseguitori (Rory McIlroy e Scottie Scheffler), gli permette di mantenere il vantaggio che aveva acquisito dopo i primi tre giri.
Chi invece è crollato in occasione dell’ultimo giro è stato Rickie Fowler, leader insieme a Clark alla partenza della domenica, che chiude la sua giornata in 75 (+5).
Clark è stato l’unico dei quattro giocatori di testa a partire subito forte con tre birdie e un solo bogey nelle prime sette buche, al contrario, né il numero 1 del mondo (Scheffler), né il numero 3 (McIlroy) sono riusciti a far valere la loro esperienza in questo tipo di palcoscenico, non riuscendo a prendere mai il ritmo soprattutto sui green.
Il risultato finale di McIlroy (-9) è stato il punteggio più basso ottenuto allo U.S. Open, che non ha portato alla vittoria finale.
Il podio
Rory McIlroy termina così al secondo posto con -9, perdendo l’ennesima occasione di vincere il suo quinto major che manca ormai da 9 anni (2014), per Scottie Schefller un terzo posto (-7), dopo la seconda posizione in occasione del PGA Championship a Oak Hill.
In quarta posizione (-6) troviamo Cameron Smith, che chiude in 67 (-3) l’ultimo giro, mentre al quinto posto (-5) Tommy Fleetwood che registra il giro più basso della domenica con un bellissimo 63 (-9).
Per Clark, che prima di ieri aveva ottenuto l’unica sua vittoria sul PGA Tour, in occasione del Wells Fargo di inizio maggio, si tratta del primo major che gli permette, oltre a entrare di diritto nella storia di questo sport, di ottenere una prima moneta da 3.6 milioni di dollari.
Grazie a questa importantissima vittoria Clark passa dalla 32esima alla 13esima posizione del ranking mondiale, dove ad inizio anno ricopriva il 163° posto. In FedExCup invece raggiunge la quarta posizione.
Mental coaching
A gennaio ha iniziato a frequentare la mental coach Julie Elion, che era sul posto per fornirgli supporto. Sapevano che il suo compagno di gioco, Rickie Fowler, che ha frequentato la OSU e che una volta era l’idolo di Clark, sarebbe stato il preferito della gente al LACC. E hanno pianificato il gioco per questo.
Le dichiarazioni del vincitore
“In passato mi sentivo come se avessi prestazioni inferiori alle aspettative, e ci sono state molte volte in cui sono tornato a casa urlando in macchina e prendendo a pugni le cose, chiedendomi come mai non riuscissi a ottenere i risultati dei miei coetani”.
La mia mental coach, Julie, mi ha detto: “Ogni volta che sentirai qualcuno cantare ‘Rickie’, pensa ai tuoi obiettivi, sii sicuro di te e fai vedere chi sei. Oggi ho ricordato a me stesso più di 100 volte i miei obiettivi. Ora forse in futuro canteranno anche il mio nome”.