Francesco Molinari non ha trovato una delle sue migliori giornate sul meraviglioso percorso di Ponte Vedra Beach (Florida). Cinque i bogey sul suo score (4, 7, 10, 15 e 18), che lo relegano oltre la 110a posizione. Un piazzamento suscettibile di qualche aggiustamento, dato che 26 giocatori non sono riusciti a terminare il proprio primo giro a causa dell’oscurità.
Per Chicco, unica soddisfazione lo splendido colpo sull’iconica 17, celeberrimo par 3 a isola inventato proprio per il TPC Sawgrass dalla straordinaria fantasia di Pete Dye. La palla è letteralmente passata sopra la buca e, se la sua velocità fosse stata appena inferiore, con ogni probabilità gli avrebbe regalato una indimenticabile hole in one. Ha imbucato il putt per il birdie, siglando così uno score di +4 (76). Difficile, anche se non impossibile, il passaggio del taglio dopo il secondo giro di The Players.
Fra gli altri favoriti annunciati, (-1, 71) per Justin Thomas e a metà classifica Jon Rahm (par, 72) e Dustin Johnson (+1, 73). Tyrrell Hatton, in gran spolvero sul tour europeo, non è andato oltre il +4 di Molinari, ma peggio di lui ha fatto Toni Finau (+6). Disastroso Rory McIlroy, che con +7 viaggia negli ultimi posti della classifica, che domani vedrà al via 153 giocatori per il ritiro di Kevin Na.
Per il campione nordirlandese, terribile la buca 18, da lui giocata come nona del percorso. Due volte in acqua, con relativa penalità, e poco preciso sul green (tre putt), ha dovuto segnare un terribile quadruplo bogey, cui hanno fatto eco un doppio e quattro bogey a fronte di soli tre birdie.
E torniamo a Sergio Garcia. Nell’impeccabile giro dello spagnolo ben due eagle, siglati alla 9 e alla 16. Nel primo caso il colpo vincente è stato il secondo, che ha piazzato la palla molto vicina alla bandiera. Invece nel secondo è stato il putt a regalargli la soddisfazione dell’eagle 3, infilato da quasi sette metri. Nel suo 65, anche quattro birdie, a fronte di un solo bogey (buca 1). Per il 41enne campione di Borriol una giornata indimenticabile, impreziosita dalla presenza (finalmente) di un discreto gruppo di spettatori, anche se ancora molto ridotto rispetto all’abituale folla di The Players.