Sullo splendido percorso dello Stadium Course del TPC di Sawgrass è andato in scena ieri il primo giro del The Players Championship.
Cronaca del primo giro
Al momento dell’interruzione del gioco per oscurità, troviamo in testa a -8 (64) Chad Ramey, autore di un giro di apertura bogey free, frutto di otto birdie, distribuiti equamente tra le prime e le seconde buche del percorso disegnato da Pete Dye e nessun bogey sul suo score.
Ramey ha raggiunto la vetta della classifica provvisoria grazie all’ottima giornata avuta sui green, con solamente 24 putt realizzati e l’80% dei fairway presi.
A una sola lunghezza dal leader, Collin Morikawa si trova da solo in seconda posizione, grazie a uno score chiuso in 65 (-7). Il giocatore americano è stato vero protagonista del primo giro grazie al meraviglioso colpo al green alla buca 2, che gli ha permesso di realizzare un eagle, partendo subito fortissimo dopo il birdie iniziale alla 1.
In terza posizione a pari merito a -5 troviamo un terzetto di giocatori composto da Taylor Pendrith, Ben Griffin e Justin Suh, che però deve ancora terminare il suo giro, avendo completato solamente 15 buche.
Tra i top player, oltre a Morikawa, hanno ben figurato dopo le prime 18 buche, il numero 2 del mondo Scottie Scheffler (68), Justin Rose (69), Viktor Hovland (69) e Jordan Spieth (69).
Visti i risultati di ieri e il leaderboard provvisorio, sicuramente il campo è stato più benevolo per i giocatori che sono scesi in campo la mattina.
Francesco Molinari ha chiuso il suo primo giro in 73 (+1) frutto di due bogey e un doppio bogey nelle seconde nove buche, le prime per il giocatore italiano, che al momento si trova in 72esima posizione provvisoria.
Ovviamente non sono mancate le eccezioni, come il giro sotto tono siglato da Rory McIlroy, che chiude in 76 (+4).
Da segnalare l’incredibile hole in one realizzata da Hayden Buckley all’iconica buca 17 del TPC di Sawgrass. Si tratta dell’11esima hole in one della storia realizzata in uno dei par tre più famosi del mondo.
Curiosità del torneo
La buca 17, che originariamente non prevedeva questa conformazione, deve il suo disegno alla moglie di Pete Dye, che dopo aver fatto fatica negli anni ’70 a trovare i finanziamenti dalle banche per realizzare il campo, finalmente nel 1982 riuscì a completare la sua opera, andando a bonificare tutta l’area che un tempo era una palude, rendendo lo Stadium Course il gioiello che tutti noi oggi conosciamo.
Morgan Stanley, partner del torneo, metterà in beneficienza 5 mila dollari per ogni eagle o albatross, realizzato dai giocatori al par 5 della 16, iniziando fin da subito, visto l’eagle di Ryan Armour.