Il venerdì della 152esima edizione dell’Open Championship ha riservato non poche sorprese.
Primo tra tutti, un gran secondo giro di Shane Lowry che si prende la testa della classifica in solitaria con -7 (66-69).
L’irlandese sarà sicuramente uscito dal green della 18 soddisfatto dopo una vera e propria battaglia sui fairway del Royal Troon. Una giornata difficilissima per tutti a causa delle forti raffiche di vento, soprattutto per tutti quei giocatori partiti a metà mattina. Lowry sembrava aver messo il pilota automatico, un gioco preciso e incredibili salvataggi intorno al green, ai quali ci ha sempre abituati. Poi, un doppio bogey alla 11 sembrava aver minato la giornata perfetta del ragazzone di Clara. Una buca anomala, un secondo colpo che sembrava ormai perso e una terza palla (dichiarata provvisoria) in green a pochi metri dalla buca. Ma nel dirigersi verso il green uno spettatore ha trovato la pallina di Shane costretto, quindi, a dichiarala ingiocabile e continuare con quella. Ma l’irlandese si è ripreso e con grinta che lo contraddistingue ha chiuso le ultime 12 difficile buche in -1.
Una classifica cortissima che, ne siamo felici, parla europeo almeno per le prime tre posizioni. Dietro Lowrie, troviamo a -6 Daniel Brown, leader dopo la prima giornata. Per l’inglese un secondo giro in +1 che gli vale il secondo posto a un solo colpo di distacco. Sta facendo un ottimo Open Championship Justin Rose, che si è conquistato il pass per il major britannico nelle Final Qualifying di inizio luglio. L’inglese nonostante le impegnative condizioni atmosferiche e del campo ha chiuso il venerdì in 68 colpi (-3), uno dei migliori cinque score della giornata, e con un totale di -5 si presenta al moving day con tutte le intenzioni di alzare al cielo la Claret Jug.
Scorrendo la classifica troviamo Billy Horschell, Dean Burmester e Scottie Scheffler, quarti con -2. In difficoltà Ted Scott, il caddie di Scheffler. A quanto pare è stato colpito da un’intossicazione intestinale e spesso lo si vedeva in campo sdraiato a terra cercando di riprendersi.
Seguono Corey Conners, Jason Day, Xander Schauffele e Patrick Cnatley, settimi con -1.
E con questi 10 giocatori abbiamo finito i risultati sotto par. Ennesima dimostrazione di quanto il Royal Troon abbia messo a dura prova i protagonisti di questa 152esima edizione.
Domani sembra cambiare di nuovo tutto con pioggia nell’arco dell’intera giornata.
Gli italiani
Dei tre azzurri in campo a Troon sono Francesco Molinari non è riuscito a passare alle ultime due giornate, rimasto fuori dal taglio fissato a +6. Il torinese chiude il suo major con +9.
Giocheranno invece il moving day i nostri due portacolori alle prossime Olimpiadi: Matteo Manassero, 38° con +4 e Guido Migliozzi, 67° con +6, ultimo score disponibile per superare le qualifiche delle prime 36 buche.
Il taglio ha decretato l’uscita della grande attesa di questa vigilia, Rory McIlroy. Il nordirlandese non è mai entrato in partita, tanti errori dal tee e pochi salvataggi lo hanno portato a un brutto +11. Stessa sorte per Bryson DeChambeau, fresco vincitore dello U.S. Open. che esce dal green della 18 con un +9 totale. Le mutevoli condizioni del vento li hanno fatti inciampare nella prima giornata rendendo quasi impossibile recuperare sulla seconda.
Fuori dal taglio anche Tiger Woods. Tutti aspettano la tigre, tutti lo amano nonostante ormai faccia sporadiche apparizioni nei quattro major. A quanto dichiarato lo rivedremo in campo a dicembre in occasione del PNC Championship, torneo a esibizione con il figlio Charlie.