Scheffler contro Rahm, PGA Tour contro LIV golf. due mondi tanto diversi e agli antipodi quanto sempre più vicini e legati. Questa 88esima edizione del Masters si preannuncia già carica di pathos.
Aprile non è un mese qualunque per chi ama questo gioco, è il mese del Masters, di un percorso che per bellezza non ha eguali al mondo, di colpi al limite dell’umano, di trionfi incredibili e inattesi e di clamorosi crolli.
All’Augusta National Golf Club nulla è banale, niente viene lasciato al caso, quale parte di uno spettacolo che deve necessariamente essere perfetto, stupire, coinvolgere, lasciare il segno, sempre e comunque.
Augusta le sue leggende in Giacca Verde le mette su un piedistallo, le idolatra al punto tale da permettergli di giocare il torneo per il resto della propria vita, senza limiti di età.
Anche per questo il Masters è e rimane un torneo unico al mondo, dove passato e presente si intrecciano magicamente e dove il tempo sembra fermarsi per lasciare spazio alla purezza del talento dei suoi eroi.
Rahm Vs Scheffler al Masters
Quest’anno, dall’11 al 14 aprile, non ci saranno solo i giocatori di ieri e di oggi, ma il faro sarà acceso e puntato su una lista sempre più lunga di past champion passati al LIV Golf, su tutti Jon Rahm, detentore del titolo.
Una missione non facile per il basco, ultimo top player in ordine di tempo (seguito poi a ruota da Tyrrell Hatton) ad aver scelto la superlega saudita e, soprattutto, il suo ingaggio stellare, il più alto nella storia dello sport.
Iconica la foto della sua stretta di mano con il giubbotto di pelle logato LIV a Greg Norman, “Squalo Bianco” di soprannome e di fatto.
Lo spagnolo si presenta ai cancelli di Magnolia Lane senza aver avuto la possibilità di difendere un titolo da ormai un anno, non presentandosi mai sul tee della 1 in occasione del Sentry, dell’American Express e del Genesis Invitational, tre tornei da lui vinti a inizio 2023.
Il motivo, come è ovvio, la sospensione dal PGA Tour. Una decisione quella di Rahm presa, a detta sua, per il bene della famiglia, ma sotto quel focoso cuore ispanico un briciolo di rimpianto c’è.
Le parole di Rahm
“Non mentirò nel dire che spesso non è facile vedere i tornei dal divano di casa e non essere stato in grado di difendere alcuni titoli che significano molto per me, come il Genesis Invitational. Non esserci quest’anno è stato difficile da accettare”.
Così, invece che allenarsi mentalmente e fisicamente per la missione Masters, la sua preparazione per il primo major dell’anno ha incluso un evento del LIV Golf al Doral di Miami.
All’età di 29 anni, oltre 600 milioni di dollari in banca e due major nel palmarès, ‘Rhambo’ tenterà di diventare il quarto giocatore a vincere ad Augusta per due anni consecutivi, unendosi a Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002).
Il momento d’oro di Scottie Scheffler
Dal campione in carica, emblema del LIV Golf, al giocatore del momento nonché vincitore del Masters nel 2022, Scottie Scheffler.
È indubbio che l’americano sia a tutti gli effetti l’uomo da battere con il suo swing sempre più scomposto e, paradossalmente, sempre più incisivo.
Micidiale da tee a green, ha da poco trovato anche una buona sensazione con il putter, spesso suo tallone d’Achille.
Ora, grazie ai consigli di Rory McIlroy che l’ha convinto a passare a un modello mallet, anche le statistiche sul green sono impressionanti.
Da inizio anno ha conquistato l’Arnold Palmer e la settimana successiva il Players, bissando il successo dell’anno precedente, unico giocatore nella storia del torneo a riuscire nell’impresa.
Scottie contro Jon, le due facce di questo Masters, due protagonisti iconici che con il loro talento sono a tutti gli effetti i degni rappresentanti delle due fazioni che da un paio di anni a questa parte sono in perenne scontro senza esclusione di colpi.
Da una parte il PGA Tour, la storia e la tradizione, dall’altra il LIV Golf, la nuova frontiera rivoluzionaria e anticonformista del nostro sport.
E anche se in questo momento stiamo assistendo a una tregua e si potrebbe andare verso un unico tour mondiale, nelle alte sfere del golf professionistico si è creata sempre più confusione e malcontento tra i favorevoli e i contrari a un’ipotetica fusione.
Gli altri protagonisti del LIV Golf ad Augusta
Ad aggiungere carne al fuoco l’ormai obsoleto sistema dell’Official World Golf Ranking che non riflette più accuratamente la struttura dei talenti in circolazione.
Con il lancio della lega araba un segmento significativo di giocatori non guadagna più punti per la maggior parte degli eventi a cui partecipa.
Ciò include giocatori d’élite come Brooks Koepka, campione in carica del PGA Championship, il due volte vincitore major Dustin Johnson, Bryson DeChambeau, Cameron Smith, passato al fronte saudita appena sollevata la Claret Jug, Jon Rahm e Joaquín Niemann, uno dei più in forma del momento e invece caduto all’84° posto della classifica mondiale.
Ma questo è il patto con il diavolo che lui e i suoi compagni membri del LIV Golf hanno deciso di accettare.
La loro scelta li ha resi incredibilmente ricchi facendogli però perdere posizioni nell’OWGR, sebbene Norman gli avesse garantito un accordo con board del ranking.
E invece, in pochi mesi, è finita per diventare il prezzo di quel guadagno stellare.
Il ritorno di Tiger al Masters
Ma non c’è Masters che si rispetti senza l’uomo che ha cambiato la storia di questo sport: Tiger Woods.
Sappiamo già che sarà il giocatore più tifato della settimana.
La più bella storia di sport, la vittoria ad Augusta del 2019, è stata poi segnata dall’incidente stradale del febbraio 2021.
Il vederlo al via l’11 aprile prossimo ci può sicuramente far ben sperare perché se la Tigre scende in campo lo farà per vincere.
Come non dimenticare la conferenza del 2022 quando, alla vigilia del suo rientro sulla scena ad Augusta, alla domanda “Tiger, hai chance di vincere?” aveva risposto fermo e convinto: “Sì”.
E arriviamo alla nota per noi dolente: questa 88esima edizione del major georgiano sarà purtroppo orfana di giocatori italiani.
Nessun italiano al via ad Augusta
Negli ultimi 18 anni abbiamo sempre avuto un azzurro in campo, addirittura nel 2010 l’Italia fu rappresentata da ben tre portacolori: Francesco ed Edoardo Molinari, e Matteo Manassero.
In questa quasi ventennale tradizione c’è stata solo una pausa nelle edizioni 2015 e 2016, poi Chicco è sempre stato presente, tenendoci con il fiato sospeso fino alla 15 dell’ultimo giro nel 2019, quando si dovette poi arrendere allo strapotere di Tiger.
Senza poi dimenticare le edizioni giocate da Costantino Rocca nel 1994, 1996, 1997 e 1998.
Ma è arrivato il tempo di far parlare il gioco e i suoi protagonisti ricordando che per il successo finale bisognerà fare i conti con Sua Maestà, l’Augusta National, capace di dettare prestazioni e risultati dei protagonisti, in bilico su quella sottile linea che divide la sconfitta dal sogno.
E mai come quest’anno è palese come in palio non ci sia solo una Giacca Verde. Giocatori del PGA Tour contro quelli del LIV Golf.
La tradizione e il controllo americano contro la sfrontatezza e il denaro saudita.
Non sappiamo come andrà a finire ma, come avrebbe detto l’indimenticabile voce del golf italiano, Mario Camicia, in una delle sue memorabili telecronache, “Parola di pace” e godiamoci lo spettacolo.
Il Masters su Sky e su NOW
Il Masters Tournament andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari.
Mercoledì 10 aprile “Par 3 Contest”: dalle ore 21 in poi. Giovedì 11 aprile e venerdì 12, dalle ore 18 alle ore 20,30 e dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 14 alle ore 20,45 e dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 14,30 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 1,30. In onda “Studio Golf” l’11 e il 13 aprile alle ore 20,45 e il 12 alle ore 20,30.