A La Quinta, in California, Sepp Straka ha vinto l’American Express con un punteggio finale di -25, conquistando così il suo terzo titolo sul PGA Tour.

Il torneo, come da tradizione, si è disputato sui tre percorsi californiani de La Quinta Country Club, il Pete Dye Stadium Course e il Nicklaus Tournament Course.

Il successo di Straka nell’American Express, Thomas 2°

Sul percorso del Pete Dye Stadium Course, dove tutti i giocatori hanno disputato il quarto e ultimo giro del torneo dopo il taglio del terzo, il giocatore austriaco ha messo a segno uno score di 70 (-2), che gli è bastato per superare di due colpi Justin Thomas (66).

“Quando i green sono compatti, non si può fare a meno che correre qualche rischio”, ha detto Thomas. “Questa è la differenza più grande per noi: se i green sono morbidi, è piuttosto difficile fare bogey”.

Straka ha giocato in -10 le due due giornate sullo Stadium Course, compreso un secondo giro in 64 (-8) che ha definito “uno dei miei migliori giri di sempre”.

Il primo bogey della settimana di Straka è arrivato solo alla buca 70 e il fatto che domenica ne abbia fatto un altro alla buca 18 è stato di scarsa importanza. Il suo vantaggio era abbastanza sicuro.

“Era molto intimidatorio, ovviamente, perché a ogni buca sapevi di avere la possibilità di fare un doppio, un bogey, ovunque guardassi”, ha detto Straka,  al termine del torneo.

Straka ha iniziato a giocare con nuovi ferri e una nuova palla dall’inizio della stagione, ma otre a questo nulla è cambiato del suo gioco.

Straka ha sicuramente fatto la differenza nella seconda giornata quando ha messo a segno il -8 sul percorso disegnato da Pete Dye, che quest’anno è stato più difficile di due colpi rispetto alle due precedenti edizioni dell’evento, dove i green più ampi e le condizioni più rigide hanno aggiunto un nuovo aspetto alla gara.

Il punteggio è diminuito con le condizioni ideali di domenica, ma la media di punteggio della settimana, 71,3, è stata la seconda più alta da quando l’American Express è tornato allo Stadium Course quasi un decennio fa.

Gli altri protagonisti dell’American Express

Dietro a Straka e a Thomas, al terzo posto a pari merito a -22 chiudono Justin Lower (69) e Jason Day (69).

In quinta posizione a -20 troviamo a pari merito Patrick Cantlay (70) e il leader dopo il primo giro Charley Hoffman (71).

“Ci sono piccole pendenze che prima non c’erano e che ho fatto fatica a vedere e a leggere bene i green”, ha dichiarato lo stesso Charley Hoffman al termine della gara.

La disavventura di William Mouw

Non c’è stato esempio migliore della disavventura capitata venerdì a William Mouw al par 5 della 16 proprio del Pete Dye Stadium Course.

Mouw ha realizzato un 13 perché non è riuscito a tenere un paio di approcci sul green solido, con la palla che si è incanalata nel bunker laterale a 18 piedi di profondità. Dopo diversi tentativi falliti di uscire dalla sabbia, Mouw ha fatto 13.

“Credo che il cambiamento più importante sia proprio la 16”, ha detto Hoffman. “Ovviamente abbiamo assistito ad alcune catastrofi in quella buca”.

La prestazione di Matteo Manassero

Al suo esordio stagione sul PGA Tour, Matteo Manassero chiude l’American Express al 43esimo posto a -12.

Dopo i primi tre giri chiusi a -10 (68,66,72), che gli hanno permesso di superare il primo taglio taglio stagionale, nella giornata di ieri ha registrato uno score in 70 (-2), frutto di cinque birdie, un bogey e un doppio bogey al par 4 della 7 (la sua 16esima buca).

Un buon esordio del talento veronese, che ha dimostrato fin da subito di potersela giocare con alcuni dei giocatori più forti del panorama golfistico mondiale.

Francesco Molinari non è riuscito a passare il taglio dopo aver chiuso le prime tre giornate a -7 (67,70,72).

Il giovane diciassettenne Blades Brown, al suo primo torneo da professionista sul PGA Tour, non riesce a superare di pochissimo il taglio a causa di un doppio bogey all’iconico par 3 della 17 del Pete Dye Stadium Course, dopo essere finito in acqua con il tee shot.

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