Scheffler-McIlroy vs Koepka-DeChambeau: che lo show abbia inizio
Andrea Ronchi,
7 Settembre 2024
2 min read
Dopo anni di scontro a suon di carte bollate, minacce e acquisto di campioni coperti di dollari è stato mosso il primo passo che potrebbe segnare la parola fine alla guerra tra LIV, la Superlega araba, e PGA Tour.
Il condizionale è d’obbligo poiché non è la prima volta che i due circuiti cercano un’intesa. Questa volta però a decretare la tregua è un match tra quattro dei massimi esponenti delle due fazioni e, di conseguenza, del golf mondiale.
Lo scontro si trasforma quindi in intrattenimento
Da una parte l’americano Scottie Scheffler e il nordirlandese Rory McIlroy, rispettivamente numero 1 e 3 al mondo, che sono rimasti sul PGA Tour rifiutando le offerte milionarie della Superlega araba. Dall’altra gli statunitensi Brooks Koepka e Bryson DeChambeau, plurivincitori major e passati al LIV Golf guidato dal fondo Pif.
Mentre in principio il passaggio di molti giocatori aveva suscitato accese polemiche, tanto da creare una profonda spaccatura tra i giocatori stessi, oggi la situazione pare appianata, almeno tra i professionisti.
Tra PGA Tour e LIV proseguono le trattative.
Nel giugno del 2023 era girata la voce di una fusione. Poi il rallentamento.
Mentre Jay Monahan, commissario del PGA Tour, si limitava a fare proclami e aumentando i montepremi con 11 tornei saliti a 20 milioni, gli arabi proseguivano nel reclutamento dei giocatori (clamoroso il passaggio di Jon Rahm per 465 milioni).
Il Fondo di Investimento Pubblico dell’Arabia Saudita ha inoltre avuto il via libera per investire sul PGA Tour grazie alla creazione del PGA Tour Enterprises. Sono così arrivati tre miliardi di dollari nelle casse americane, soldi che hanno dato linfa evitando la necessità di fusione.
Ora però che la stagione è terminata il problema si è riproposto.
Lo show a dicembre
La lotta è impari ma l’evento che andrà in scena a metà dicembre a Las Vegas e verrà trasmesso da TNT Sports-Warner Bros potrebbe essere preludio di una soluzione definitiva.
È ciò che sperano gli appassionati di tutto il mondo che potrebbero così tornare a vedere i migliori giocatori competere nelle medesime gare, non solamente nei tornei slam, così come avviene nel tennis.
È ciò che sperano gli appassionati di tutto il mondo che potrebbero così tornare a vedere i migliori giocatori competere nelle medesime gare, non solamente nei tornei slam, così come avviene nel tennis.
Andrea Ronchi
Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi, a "tallone libero", “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. In estate, oltre a scrivere di golf, dirige la rivista AlpStyle, che lo porta a vivere appieno la montagna, a piedi o, meglio ancora, a bordo della sua MTB, nuovo grande amore. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...