Scottie Scheffler vince anche il Travelers Championship. Sul percorso del TPC River Highlands di Cromwell in Connecticut il numero 1 del mondo conquista il suo sesto successo stagionale, dopo l’ultima al Memorial Tournament, eguagliando niente meno che Tiger Woods, gli unici due giocatori a raggiungere questo traguardo.

Tra pioggia, ritardi, umidità e non ultima l’invasione di alcuni avventori che hanno protestato invadendo il green della 18, a questa edizione del Travelers Championship non è mancato proprio nulla.

E il finale non poteva essere da meno.

Basti guardare le back nine di domenica, dove a un certo punto sei giocatori erano in parità in vetta alla classifica.

Con i temporali degli ultimi tre giorni che hanno ammorbidito un percorso già vulnerabile, il torneo sembrava promettere un finale con i fuochi d’artificio.

Tony Finau ha preso il comando alla 15, ma ha poi ha spedito il suo tee shot in acqua alla 16, vanificando le sue possibilità di vittoria.

Young, che sabato aveva registrato il 13esimo 59 (-11) nella storia del PGA Tour, ha prima fatto bogey alla 10 e e un doppio 12.

Dal canto suo Patrick Cantlay ha mancato i putt per il birdie sia alla 12 che alla 15, per poi siglare un bogey alla 16.

Akshay Bhatia ha tenuto testa a Scheffler e Kim, ma non è riuscito ad aggiungere altri birdie dopo la 10. Tom Hoge e Sungjae Im hanno sì portato dei buoni score in club house, ma erano troppo indietro per impensierire i giocatori al comando.

Storicamente, il Travelers si è ritagliato una nicchia per essere l’antitesi dello U.S. Open, un luogo ospitale per i giocatori dentro le corde e fuori per disintossicarsi dopo essere stati “maltrattati” dal campionato nazionale della settimana precedente.

I duellanti Scheffler e Tom Kim

Gli unici due che non hanno vacillato sono stati proprio Scheffler e Kim.

Scheffler ha preso Kim sotto la sua ala protettrice, i due giocano spesso insieme in allenamento a Dallas, e per tutta la durata dell’ultimo giro è stato possibile vedere Kim e Scheffler scambiarsi battute.

Entrambi hanno avuto diverse possibilità di birdie che sono andati a vuoto, pur non registrando nessun bogey nelle secondo nove, con Scheffler che precedeva Kim di un colpo alla 18.

Kim ha risposto con un ottimo secondo colpo, con Scheffler che non è riuscito a chiudere i giochi sbagliando il putt per il birdie appena da fuori green.

L’invasione di campo e attimi di paura

A quel punto Kim ha dovuto aspettare di effettuare il suo putt per il birdie. a causa dell’invasione di cinque persone emerse dalla folla che hanno agitato bombole di gas, lasciando residui di fumo e calpestando la superficie del green.

Gli agenti di polizia sono riusciti a portare via i manifestanti, ma il caos che ne è seguito ha causato un ritardo, mentre i funzionari del Tour e del campo riparavano il green.

Cinque minuti dopo il gioco è ripreso.

Scheffler (64) non è riuscito a convertire il suo tentativo mentre Kim (65) sì, mandando il torneo al play off, dopo che entrambi i giocatori avevano chiuso le 72 buche a -22.

A causa dei danni subiti intorno alla buca, gli ufficiali di gara hanno dovuto ritagliare una nuova posizione dell’asta sul green della 18.

Il primo approccio di Kim alla prima buca di play off  si è insabbiato nel bunker del green, mentre Scheffler ha effettuato un buon secondo colpo, chiudendo ogni speranza di recupero al giovane sfidante.

Le parole di Scottie Scheffler

“È stato un gran finale. Questo campo può offrire molte emozioni nel finale. Quindi è stato bello competere fino alla fine. È stato molto bello competere contro uno dei tuoi amici, Tom Kim, ma è anche molto difficile allo stesso tempo. Voglio il meglio per lui, e quindi a volte può essere difficile, credo, per entrambi, lottare l’uno contro l’altro. Ma è stato molto divertente e sono orgoglioso che sia andata così.

Mi sembra che a volte in questi tornei sia necessario giocare al meglio per tutti e quattro i giorni. Se hai una giornata no è molto più difficile recuperare. Mi sembra che a volte sui campi più difficili si possa rallentare un po’ per un giorno o due e restare in partita, ma a volte su questi campi, quando sono un po’ più morbidi e non così impegnativi, arrivano sempre molti birdie, solo perché i campi qui sono così profondi, e una volta che si resta indietro può essere più difficile recuperare.

È stato sicuramente un po’ strano. Ho visto una persona con la coda dell’occhio e poi ho visto circa cinque agenti di polizia che si muovevano di corsa. Dal mio punto di vista, si sono occupati della cosa molto velocemente, e siamo molto grati per questo. Quando succede una cosa del genere, non si sa bene cosa stia accadendo, quindi ci si può agitare un po’, solo perché c’è gente che corre intorno al green e ci sono agenti di polizia che corrono e non si sa se sono pacifici, non si sa cosa stiano facendo, non si ha idea di cosa stia succedendo, quindi può essere un po’ stressante”.

Le parole di Tom Kim

“Ho lottato ala massimo fino alla fine. L’ultima buca del playoff, dove avrei dovuto effettuare un semplice wedge, il vento si è alzato e ha frenato il volo della palla e quando succede non puoi farci niente.

Ci sono andato molto vicino, molto, molto vicino. Purtroppo, quando si affronta Scottie, che conosco molto, molto bene, sapevo che oggi dovevo giocare un ottimo golf e mi sembrava di averlo fatto. Con il vento è stata dura, ma ho lottato duramente”.

L’egemonia di Scottie Scheffler

L’ultimo golfista a raggiungere sei vittorie prima di luglio era stato Arnold Palmer nel 1962. E non si tratta solo di vincere, ma anche di dove.

Non è da tutti vincere in percorsi come Bay Hill, Sawgrass, Augusta National, Harbour Town, Muirfield Village e River Highlands.

Scheffler continua a sminuire il suo spettacolo, affermando di non aver voglia di sedersi a riflettere su ciò che ha fatto. Il calendario compatto della stagione non permette di riflettere più di tanto.

“In termini di gioco durante la stagione, cerco di non guardare troppo al passato o al futuro”, ha detto Scheffler. È anche vero che la cosa peggiore che si possa fare durante un riscaldamento è parlarne, pensare a ciò che potrebbe accadere dopo e al significato di tutto questo. Ci sarà tutto il tempo per farlo in futuro”.

Onore al merito di Kim. In pochissimo tempo ha dimostrato di essere una superstar mondiale emergente, e in un momento in cui molti si sarebbero lasciati andare ha risposto con grinta e determinazione alla 18 e siamo sicuri che molto presto si toglierà tante soddisfazioni.

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