Sul percorso del Bay Hill Club & Lodge Russell Henley supera Collin Morikawa e conquista l’Arnold Palmer Invitational presented by Mastercard.

Testa a testa tra Henley e Morikawa a Bay Hill

Il nativo della Georgia, dopo un ultimo giro in 70 (-2), ha messo a segno un numero sufficiente di colpi chiave al Bay Hill Club per ottenere una vittoria di un solo colpo e il suo quinto titolo nel PGA Tour.

Su tutti l’approccio imbucato per l’eagle al per 5 della 16, che ha di fatto estromesso Morikawa (72, par) dalla vittoria finale.

Per l’americano si tratta dell’11° secondo posto in carriera e del secondo della stagione dopo aver perso contro Hideki Matsuyama al Sentry all’inizio dell’anno.

Sembrava pronto per tornare alla vittoria vincere per la prima volta dallo Zozo Championship del 2023 in Giappone, ma all’improvviso tutto è sfumato sul più bello.

Henley, successivamente al sesto posto di settimana scorsa al Cognizant Classic, ha posto fine a un’assenza di vittorie ancora più lunga.

L’ultimo trofeo risale al Worldwide Technology Championship del 2022 in Messico, dopo una serie di 47 partenze.

“Ho cercato di tenere duro”, ha detto Henley, che questa settimana ha dichiarato più di una volta di star giocando il miglior golf della sua vita da quando ha iniziato a lavorare con l’istruttore Phil Kenyon.

“Questo gioco è incredibilmente difficile, e questa vittoria mi gratifica del tanto lavoro”.

Il lavoro con Kenyon e Mark Blackburn

A quanto pare, Kenyon ha contribuito a semplificare le cose per Henley, soprattutto sui green, e un po’ di lavoro sul gioco corto con Mark Blackburn nelle ultime due settimane ha stabilizzato l’unica area che aveva ancora bisogno di essere perfezionata.

Per quanto sia diventato bravo a colpire la palla, sono stati il chipping e il putting a fare la differenza, visto che ha giocato le ultime sette buche in quattro sotto il par.

Henley ha guidato la classifica dei colpi guadagnati sul green con +6,382.

Mentre Henley ha registrato due bogey su entrambi i par 5 delle prime nove e il canadese Corey
Conners non riusciva a ingranare, Morikawa, leader delle 54 buche, ha perso l’occasione di mettere al sicuro il torneo.

I momenti chiave dell’Arnold Palmer Invitational a Bay Hill

Poi è arrivato uno dei momenti chiave del torneo.

Morikawa, il cui gioco con i ferri ha mostrato qualche crepa, è arrivato corto al green al par 3 della 14, per poi andare lungo con l’approccio e mancare il putt per il par con Henley che ha realizzato il birdie da tre metri.

Poi c’è stata la buca decisa del torneo, la 16.

Morikawa ha preso il bunker del faiway dal tee ed è stato costretto a un lay up, mentre Henley ha trovato la parte destra con il suo secondo colpo.

Dopo che il wedge di Morikawa si è fermato a 23 piedi dalla buca, Henley ha fatto la sua magia, imbucando l’approccio per legale e balzare in testa.

Oltre a dare un cinque al suo caddie Andy Sanders, la sua reazione non troppo velata ha fatto pensare che avesse appena tirato fuori il coniglio dal cilindro.

Henley ha giocato la 18 con sicurezza a sinistra dell’asta, lasciandosi un putt di 42 piedi che è rimasto corto di un metro.

Il tentativo di pareggio di Morikawa, da 26 piedi in discesa, è andato fuori bersaglio, per poi imbucare un difficile putt per il par da tre metri in discesa.

A quel punto Henley ha imbucato il putt decisivo per il par, ha messo la palla in tasca con calma.

Niente pugno di ferro. Nessuna esultanza.

Solo un sorriso e una stretta di mano con Sanders, seguiti dagli abbracci con la moglie Teil e i tre figli.

Le parole del vincitore dell’Arnold Palmer Invitational

“È stato il momento in cui non ricordo di essere mai stato così nervoso”.

A casa ha un lato divertente e sciocco, ma sul campo da golf non si abbassa né troppo né troppo”, ha detto Teil. “La sua concentrazione è così intensa”.

Due volte vincitore della Palmer Cup da dilettante, Henley ha poi ammesso di essere rimasto sotto shock.

“Voglio dire, è ancora surreale indossare questa cosa (il maglione cardigan rosso del vincitore)”, ha detto Henley.

“Ho cercato di lavorare duramente in tutti gli aspetti del mio gioco per cercare di mettermi in condizione di vincere tornei e di competere al massimo livello possibile sui campi più difficili e migliori, ed è pazzesco che sia successo così. È difficile da accettare. Non riesco a spiegarlo.

“Sono cresciuto guardando questo evento e vedendo tutti gli incredibili finali che si sono susseguiti nel corso della gara, e non si pensa mai di avere l’opportunità di scendere alla 18 e fare un par per vincere”, ha aggiunto.

È davvero difficile da accettare in questo momento. È un onore immenso, ed è questo il bello di questo gioco: andare a giocare e vincere dove hanno giocato tutte le leggende”.

“Non mi sento davvero un giocatore da top 10”, ha detto Henley, scuotendo la testa.

“Ho così tanto rispetto per questo gioco e per tutti questi fantastici giocatori, ed è così difficile anche solo mettersi nella posizione di provare a vincere un torneo di golf nel PGA Tour.

Non me la sento proprio. Voglio dire, credo che le classifiche lo dicano, ma ho così tanto rispetto per tanti giocatori che sono tutti così talentuosi, e quindi è difficile per me comprenderlo”.

Corey Conner terzo e qualificato per l’Open Championship

Detto della coppia di testa, a Bay Hill Corey Conners ha girato senza bogey in 71 (-1), raggiungendo la terza pozione solitaria a -9.

Un terzo posto comunque dal sapore dolce visto che grazie alle Open Qualifying Series si riesce a qualificare per il major più antico al Royal Portrush.

Dopo questa vittoria, oltre a una prima moneta da quattro milioni di dollari, Henley è salito al settimo posto nel ranking mondiale, il punto più alto mai raggiunto nella sua intera carriera.

In quarta posizione solitaria chiude a -8 Michael Kim (69), mentre al 5° posto a pari merito con -7 troviamo Keegan Bradley (64) e Sepp Straka (69).

Un ottimo Shane Lowry (70) chiude l’Arnold Palmer Invitational in sesta posizione a -6.

Leaderboard

(Fonte Golf Digest)