Brian Campbell conquista il suo primo titolo in carriera sul PGA Tour, vincendo alla seconda buca di playoff contro Aldrich Potgieter il Mexico Open at VidantaWorld.

Fortunatamente per Brian Campbell, l’idea del golfista ottimista secondo cui gli alberi sono per il 90% aria non si è rivelato corretto domenica scorsa al Vidanta Vallarta.

Sul tee della 18, dopo che entrambi i contendenti avevano concluso le 72 buche a -20 e pareggiato la prima buca di spareggio, nella seconda buca di playoff Campbell ha mandato il suo drive a sbattere contro un bosco di gambi di bambù.

Senza l’intervento di un misericordioso tronco verde, sarebbe finito fuori limite e sarebbe stato relegato a un altro secondo posto.

Campbell, infatti, è noto per i secondi posti, avendone ottenuto cinque nel Korn Ferry Tour durante la sua carriera da journeyman.

Ora ha 31 anni, da poco laureato al KFT, non avrebbe certo buttato giù dal letto i soldi del secondo posto del PGA Tour, ma la storia della damigella d’onore si era esaurita.

Il rimbalzo fortunato per la vittoria di Campbell

In TV era troppo difficile identificare il singolo albero.

La palla di Campbell dopo il rimbalzo fortunato è poi finita nel rough a destra del fairway, potendo giocare un comodo layup per poi giocarsi tutto con l’approccio.

Potgieter, che aveva centrato perfettamente il fairway con un driver da 321 metri aveva una grande occasione per attaccare il green, ma il suo secondo colpo è finito di poco in bunker.

Il suo secondo colpo da 218 metri è stato un bel draw alto, ben lontano dal pull hook che aveva sfoderato alla prima buca di playoff, ma il vento non ha aiutato abbastanza e ha mancato di due metri il green.

Il wedge di Campbell è stata poesia pura, con la palla che si è fermata a mano di un metro dalla buca con Potgieter che ha mandato lunga la sua uscita dal bunker.

Il putt per il birdie mancato da Potgieter ha aperto le porte per la prima vittoria di Campbell sul PGA Tour.

A quel punto la sua fidanzata Kelsi McKee è crollata a terra, raccontano poi di molti anni vissuti sotto la tirannia di quella brutta parola “quasi”.

La prima volta di Campbell sul PGA Tour

Fino ad oggi non aveva ottenuto ancora nemmeno un Top Ten nelle sue precedenti apparizioni sul PGA Tour, senza vincere nemmeno sul Korn Ferry Tour.

Grazie a questo primo successo conquista, oltre a una prima moneta da 1,26 milioni di dollari, anche un posto al Masters, negli altri major stagionale, tutti i Signature Events del 2025 e l’iscrizione al PGA Tour fino al 2027.

Le parole di Campbell

“Con la grinta. È l’unica parola che mi viene in mente in questo momento. Sto letteralmente impazzendo dentro di me, non ho idea di cosa stia succedendo… essere in questa posizione è davvero irreale. Non posso crederci, è fantastico”.

Sul rimbalzo fortunato ha poi aggiunto: “Oh mio Dio, quel rimbalzo… Voglio dire, lo accetto”.

La carriera altalenante di Campbell ha richiesto una generosa dose di fiducia personale, e vittorie come queste tendono a fungere da faro di speranza per i faticatori e gli infangatori di questo sport.

All’indomani della vittoria, ha avuto un messaggio per tutti loro.

“Abbiate fiducia in voi stessi”, ha detto. “Questo è un gioco folle che abbiamo scelto di giocare, ma continuate a credere in voi stessi e ad avere molta grinta”.

Le parole dello sconfitto Potgieter

“La pressione è una cosa importante”, ha ammesso. “Non si può sconfiggere. Devi solo imparare e adattarti la prossima volta che ti troverai di nuovo in questa posizione”.

È stata comunque una giornata difficile per Potgieter, il leader delle 54 buche che aveva iniziato il suo torneo con uno strepitoso 65-61, ma che domenica ha realizzato solo un 71.

Anche Campbell ha fatto un passo indietro con un 70, ma nessuno degli inseguitori è riuscito a scendere abbastanza in basso per recuperare il distacco – meno che mai Stephan Jaeger, che molti davano per favorito al terzo posto, ma che ha girato in 71.

Isaiah Salinda, un altro diplomato del KFT, ha vinto il premio per la combattività nel giro finale, e il suo 65 stava bastando per inserirsi nel playoff.

Invece, è arrivato con un solo colpo di scarto, ma si è assicurato il terzo posto in solitaria rispetto ad Aaron Rai e Ben Griffin, ciascuno dei quali ha realizzato 67 colpi.

In un torneo con pochi grandi nomi rispetto a Pebble Beach e Torrey Pines, alcuni nomi di rilievo hanno chiuso tra i primi 10, tra cui il rubacuori di Netflix Joel Dahmen, il vincitore della Ryder Cup europea Nicolai Hojgaard e Akshay Bhatia.

Manassero e Francesco Molinari cedono nel weekend

Francesco Molinari, dopo due ottimi giri iniziali in 66 e 68, perde un pò di terreno nel weekend (72,71) e chiude il torneo al 49° posto a -7.

Matteo Manassero, al terzo taglio superato su tre gare disputate sul PGA Tour, termina il Mexico Open in 68esima posizione a -2 (72,67,68,75).

Leaderboard

(Fonte Golf Digest)