Non aveva mai vinto sul PGA Tour ma evidentemente Brookline e il The Country Club erano nel suo destino.
Nove anni dopo aver conquistato proprio su questi fairway da dilettante lo U.S. Amateur Championship, spiccando il volo verso una luminosa carriera da professionista, Matthew Fitzpatrick realizza il sogno di una vita, quello di vincere lo U.S. Open e il suo primo sospirato major.
Lo ha fatto meritatamente, battendosi con carattere senza esclusione di colpi contro avversari che hanno cercato in tutti i modi di rovinargli la festa, a partire da Will Zalatoris, che ha ceduto solo alla 18 sbagliando da poco più di tre metri il putt che lo avrebbe portato al playoff. E ci ha provato sino all’ultimo anche il numero 1 del mondo, Scottie Scheffler, anche lui fermatosi a un solo colpo dal 27enne di Sheffield.
È stato un ultimo giro tutto spettacolo e colpi di scena, una girandola di emozioni amplificate da un campo che non ha concesso nulla, ribaltando buca dopo buca situazioni che sembravano prendere una direzione definitiva.
Fitpatrick ha sofferto, esultato, imprecato, ha tenuto duro e alla fine ha imbucato nei momenti decisivi, chiudendo la porta in faccia ai suoi avversari.
Il capolavoro della 18, dove dal bunker del fairway ha giocato un ferro 7 perfetto mettendo la palla a 4 metri dall’asta nel momento di massima pressione, è solo l’ultima perla di un torneo che lo ha finalmente consacrato tra i grandi.
È il terzo inglese nella storia dello U.S. Open ha conquistare il major più antico d’America dopo Tony Jacklin (1970) e Justin Rose (2013).
Non ce l’ha fatta invece un altro europeo e detentore del titolo, Jon Rahm, a ottenere una storica doppietta. Lo spagnolo ha ceduto con un 74 che lo ha relegato in 12esima posizione.
Quarto chiude un ottimo Hideki Matsuyama, autore del giro più basso di giornata, 65, quinti i due grandi delusi di questa 122esima edizione, Collin Morikawa e Rory McIltory, a cui sono pesati i pesanti passaggi a vuoto di sabato (77 e 73).
Ultima nota per la grande prestazione di Guido Migliozzi a cui evidentemente l’aria dello U.S. Open fa bene. Dopo il fantastico 4° posto a Torrey Pines del 2021, Migliozzi si è ripetuto quest’anno anche al The Country Club chiudendo a ridosso dei Top 10, 14° a +2, grazie a un ultimo giro in 66, il migliore del suo torneo.
Il neo campione Matthew Fitzpatrick eguaglia anche un curioso record, quello di Graeme McDowell, che come lui vinse il suo primo titolo sul PGA Tour proprio allo U.S. Open di Pebble Beach nel 2010.
Questa la classifica finale del 122° U.S. Open