Domenica 23 maggio sul green della 18 dell’Ocean Course di Kiawah Island il pubblico impazziva urlando il suo nome a squarciagola. Lui visibilmente emozionato imbucava il suo ultimo putt per poi lasciarsi andare a un abbraccio liberatorio con il fratello e caddie Tim.
Questo signore che ci ha fatto emozionare, scalpitare, tremare e incitare si chiama Phil Mickelson e 50 anni e 11 mesi ha vinto il 103° PGA Championship.
Un trionfo coltivato buca per buca nelle quali ha dimostrato una tempra d’acciaio, un gioco solido e, come sempre, delle mani fatate con le quali ha deliziato pubblico e telespettatori con approcci incredibili.
Appena un anno fa all’edizione numero 102, Mickelson non era in campo ma alla cabina di regia della CBS accanto a Faldo e Jim Nantz. Un anno fa commentava i suoi colleghi mentre si giocavano il titolo. Da un anno a questa parte è dimagrito, ha eliminato il troppo caffè che assumeva, ha vinto due volte sul PGA Tour Championship e ha scritto una pagina indelebile di storia del golf.
Il mancino più famoso del mondo è diventato il più “vecchio” giocatore a vincere un major battendo Julius Boros, che di anni ne aveva 48 quando vinse il major americano nel 1968.
“Difficile ancora credere è quello che è appena successo. Con tutta onestà credo che questa sia la mia ultima vittoria sul PGA Tour. Ma quello che vorrei dire è che nulla è impossibile se ci si continua ad allenare seriamente e credere in se stessi. È uno dei momenti più emozionanti della mia vita e ancora non so descrivere a parole questa sensazione di eccitazione e appagamento”.
Phil Mickelson diventa con questo successo l’8° giocatore a imporsi sul PGA Tour a 50 anni compiuti Neil 14° campione a vincere sei major o più major affiancandosi a nomi con Sir Nick Faldo e Lee Trevino.
Gli ha dato filo da torcere Brooks Koepka che un ginocchio ancora malandato conferma che i major sono il suo pane. Il mister major del golf termina secondo a due colpi affiancato da Louis Oosthuizen.
“Posso dire che augurarmi di arrivare a 50 anni ed essere ancora competitivo e giocare sul Tour maggiore americano – ha commentato Koepka – Ma per essere in grado di fare ciò è tutta un’altra storia, quindi complimenti Phil è stato davvero bello assistere al tuo trionfo”
È stata una domenica che difficilmente verrà dimenticata. Vedere tutti quei giovani campioni che aspettava Mickelson alla 18 per stringerlo in un abbraccio è ciò di cui il golf ha più bisogno. Nomi come Jon Rahm e Rickie Fowler.
Ora Lefty giocherà lo U.S. Open non più grazie a un invito ma come defending champion del PGA Championship. Domani sarà di nuovo in campo pratica e in campo nella sua lunga sessione di allenamento e meditazione.
Ha detto di sentirsi bene come quando aveva 25 anni, ha appena vinto il suo sesto major e non sembra intenzionato a fermarsi. La strada per scrivere altre pagine di storia è ancora lunga.
Grazie Phil!