La tappa del PGA TOUR di questa settimana è ormai da considerare un mini-major, poco distante da The Players. Il field comprende solo 120 giocatori con tutti i primi dieci della classifica mondiale. Nato quasi 100 anni fa (1927) The Genesis Open (Los Angeles Open il suo nome originale) si disputa al Riviera Country Club di Pacific Palisades, a un paio di chilometri dalla costa del Pacifico.
ll vincitore viene premiato con 550 punti FedExCup (per il secondo anno consecutivo) e un’esenzione dal tesseramento di tre anni (per la terza edizione consecutiva). Naturalmente, c’è anche la componente non così insignificante di una borsa da 12 milioni di dollari di cui 2,16 milioni riservati al campione. Super, appunto. Lo scorso anno il titolo è andato a Max Homa, che ha avuto la meglio di Toni Finau al playoff.
I green sono in media più grandi della media, principalmente a causa delle leggere ondulazioni. Sono realizzati in Poa annua è assicurano una velocità di di 12 piedi e mezzo sullo Stimpmeter. Con un tempo eccezionale previsto per tutta la settimana, Riviera si presenterà al meglio.
I cinque su cui puntare
Ed ecco, in senso inverso, i favoriti secondo gli esperti del PGA TOUR
Viktor Hovland – TPC Scottsdale, il campo dell’ultimo evento, non è per tutti. Questo non vuol dire che non sia per lui, ma ora è 0 su 2 con il percorso del Phoenix Open. Quinto posto al debutto a Los Angeles l’anno scorso.
Xander Schauffele – Ennesimo podio (terzo pari merito) al WM Phoenix Open. Quel livello di abilità gli servirà al Riviera dove ha sempre avuto un discreto rendimento.
Justin Thomas – Potrebbe essere ancora sotto shock dopo aver sperperato un vantaggio di quattro colpi entrando nel finale qui nel 2019. Da quel secondo posto (e chiudendo in 75), ha mancato poi entrambi i tagli sul Riviera. Ma pare in ripresa.
Jon Rahm – Quando si raggiunge il punto in cui le vittorie definiscono il successo, un decimo posto al TPC Scottsdale sembra poca cosa. Tuttavia, è un fuoriclasse, non importa quando e dove. Nono, 17° e 5 quinto al Riviera dal debutto nel 2019.
Patrick Cantlay – Ha giocato a golf con il ritmo più stressante di chiunque altro nel 2022, ma non ha influito sulla sua prestazione, anche se non ha vinto. Ancora. Il record superbo al Riviera rafforza la sua posizione.
La gara di Tiger
Woods è l’ospitante di The Genesis Invitational di questa settimana. È passato giusto un anno dal terribile incidente d’auto, avvenuto proprio qui mentre guidava una vettura dello sponsor. Il Genesis è una gara molto importante nella carriera di Tiger. Aveva solo 16 anni quando fece la sua prima partenza nel PGA TOUR, nell’allora Nissan Open (Los Angeles Open) del 1992. Ai tempi aveva appena terminato di utilizzare legni in persimmon. Giocò anche la Pro-Am, non come professionista ma da amateur.
Molinari in pista
Sarà al via il anche il nostro Francesco Molinari, reduce da un 43° posto a WM Phoenix Open. Il campione torinese ha rosicchiato qualche posizione nel World Ranking, che adesso lo vede 183°. Nei suoi risultati dell’anno in corso, il sesto posto nell’American Express, il già citato 43, un 62°, un 67°, un taglio mancato e un ritiro. Per lui un ottavo posto nella gara di Los Angeles del 2021. Nel 2020 era invece uscito al taglio.