E vissero quasi tutti felici e contenti.
Questo l’epilogo non di una favola qualunque ma di quella andata in scena a Whistling Straits. Innanzitutto il torneo, il PGA Championship, considerato sinora la Cenerentola dei major, si è confermato in grande crescita tanto di spettacolarità quanto d’importanza.
This is Major, hanno voluto sottolineare gli organizzatori, e così è stato. Il teatro della gara si è confermato più che all’altezza della competizione anche se la mancanza di vento ha permesso a questi fenomeni dei green di strapazzarlo ottenendo il miglior punteggio di sempre, -20, nella storia dei major.
Il lieto fine più dolce è stato quello del vincitore, Jason Day.
L’autraliano ha portato a termine il giro conclusivo in 67 colpi mettendo da subito le cose in chiaro per tutti con un parziale di -4 nelle prime 7 buche.
Dopo l’errore alla 8, non si è limitato a tenere a distanza gli avversari, bensì ha continuato ad attaccare le aste imbucando putt importanti e chiudendo il giro in 67 colpi per il -20 totale, il miglior score di sempre in un major.
Dopo 9 top ten negli utlimi 20 major è finalmente arrivata l’agoniata vittoria e le lacrime di gioia hanno potuto segnare il volto dell’australiano ancora prima d’imbucare l’ultimo facile putt.
Alle sue spalle si è classificato Jordan Spieth che ha provato a mettere pressione all’imprendibile avversario senza però riuscire a replicare il fantastico 31 del terzo giro nelle buche di rientro.
Lo score pazzesco di -17 che normalmente sarebbe avanzato per vincere questo major, Martin Kaymer lo vinse con -11 nel 2010, non ha neppure impensierito Day.
In compenso con la piazza d’onore Spieth è salito nel primo posto del World Ranking scalzando Rory McIlroy che ha chiuso al 17° posto. Il nordirlandese può essere soddisfatto della propria prestazione al rientro dopo lo stop di oltre un mese.
Nel weekend ha realizzato due giri in 68 e 69 colpi mostrando un buon livello di gioco da tee a green, mentre invece non è stato efficace proprio con il putter che lo ha un po’ tradito.
La sfida con Spieth per la corona di numero uno è aperta e i tornei della finale di Fed Ex, al via tra 15 giorni, determineranno il re del ranking del 2015.
Lieto fine anche per Brandon Grace, terzo con -15, e Justin Rose, quarto a -14 con un errore proprio sull’ultimo green.
Entrambi hanno lasciato le poche chance di vittoria in un errore a testa sulle buche di rientro. Doppio bogey per Grace alla corta 10 e per Rose alla 14.
Tre top ten in quattro major per l’inglese sono un ottimo risultato e fanno ben sperare sia per il finale di stagione sul PGA che per il prossimo anno.
Buon torneo anche per l’unico azzurro in campo. Francesco Molinari ha concluso il giro finale in 75 colpi a causa di un parziale di +5 nelle ultime 10 buche disputate.
Su un percorso poco adatto alle proprie caratteristiche che, in mancanza di vento si è rivelato ideale per i picchiatori, il torinese ha superato il taglio chiudendo al 54° posto che gli permette di scalare 6 posizioni in Fed Ex Cup, dove ora si trova in 94ma posizione. Ha fatto molto meglio di giocatori come Adam Scott,
Tiger Woods, Graeme McDowell e Ian Poulter, tutti fuori dal taglio e costretti a guardare il torneo da spettatori nel weekend. Ora per Molinari una settimana di stop prima dell’inizio dei play off.