Si è da poco conclusa la prima giornata del 103° PGA Championship e, come da pronostico, l’Ocean Course di Kiawah Island non ha deluso le aspettative.
Il terribile percorso disegnato da Pete Dye è stato il vero protagonista e non ha fatto sconti a nessuno. Una prova è il commento a caldo di Bryson DeChambeau che ha definito questo campo “micidiale, mai giocato su di un percorso così difficile”. Il bombardiere del PGA Tour ha dichiarato che il campo è talmente imprevedibile che vincerà chi sarà più paziente e riuscirà a sbagliare meno.
Nel frattempo DeChambeau segna un onorevole 72 (pari con il par) che gli vale la 31esima posizione.
Sono tante le note positive di questo secondo major stagionale.
Primo tra tutti, il pubblico. Vedere nuovamente i fan e, soprattutto, sentirli incitare i campioni in campo direttamente dal proprio divano di casa, fa bene all’umore e fa tornare a una pseudo normalità che mancava da ormai oltre un anno.
Ma veniamo alle parti alte della classifica
Leader in questa prima giornata del 103° PGA Championship è il canadese Corey Conners con -5. Per lui sei birdie e un bogey che gli valgono il primo posto a due colpi di vantaggio.
Sono ben sei i giocatori al secondo posto a -3. Tra questi il giovanissimo Viktor Hovland che, torneo dopo torneo, dimostra tutto il suo incredibile talento e quanto meriti di stare tra i big mondiali. Appaiati a -3 troviamo anche Keegan Bradley, Brooks Koepka, che sembra aver ritrovato la forma fisica dopo i diversi infortuni degli ultimi mesi. E ancora Aaron Wise, Sam Horsfield e Cameron Davis.
Un inizio positivo anche per Collin Morikawa, il defendign champion del PGA Championship. Il giovane americano conclude il primo giro a -2 così come Cameron Tringale e Martin Laird, Will Zaratoris, passato alla ribalta dopo l’exploit al Masters 2021. E Phil Mickelson che ha deliziato pubblico e telecronisti con un gioco corto impeccabile. Branden Grace, Kevin Streeman e Gary Woodland.
E Rory?
Rory McIlroy era il giocatore più atteso alla vigilia del secondo major dell’anno.
Dopo aver ritrovato la vittoria due settimane fa nel Wells Fargo, Rory manca l’appuntamento segnando un brutto +3 di giornata.
C’è da dire però che dal 2015 le statistiche del nordirlandese parlano chiaro. Nei major ha segnato un +35 nel giro di apertura per poi scendere a -62 nelle tre giornate successive.
Indice del fatto che la strada è ancora lunga e McIlroy ha tutte le carte in regola per ribaltare la situazione e tornare uno dei protagonisti delle giornate finali.
Parabola discendente anche per Dustin Johnson. Il numero uno del mondo fatica e non poco a Kiawah Island e chiude con un +2. Manca diversi fairway dal tee e non è aiutato dal putt. Un periodo scarso di risultati se paragonato alla stagione stellare che ha concluso l’anno scorso con la vittoria nella FedExCup e la Giacca Verde nel Masters “autunnale” giocato a novembre.
Francesco Molinari costretto al ritiro
Lo avevamo già detto purtroppo nel primo pomeriggio. Francesco Molinari è stato costretto a ritirarsi prima dell’inizio del suo giro. Sarebbe dovuto partire alle ore 8 (ora americana). Il problema è da attribuire a un dolore alla schiena avvertito durante il riscaldamento che lo ha costretto a prendere la decisione che nessuno avrebbe voluto leggere.
John Catlin penalizzato per gioco lento
Altra novità di questo major è la penalità per gioco lento afflitta all’americano John Catlin.
Prima un’ammonizione per aver impiegato 74 secondi per effettuare il secondo colpo alla 16 (la sua 7° buca perché partito dalla buca 10). Poi la penalità alla buca 3, la sua 12esima, che ha trasformato il par in un bogey.
È la prima volta che un giocatore viene duramente penalizzato in un major dopo l’episodio del 2013 in cui al giovane amateur 14enne Guan Tianlang venne data la penalità in occasione del Masters.