Scottie Scheffler è oro olimpico nel torneo di Parigi. Un ragazzo d’oro e non solo perché non è mai fuori dalle righe, non per la fede che lo accompagna ma da oggi per la medaglia che porta al collo.

Erano una ventina i giocatori che al via dell’ultima giornata potevano ambire al titolo ma per poterlo fare serviva un’impresa tanto più grande quanto maggior lo svantaggio sui primi. Il numero uno al mondo partiva per le ultime 18 buche con quattro colpi di ritardo su Rahm e Schauffele, mica due qualunque, e tre su magic Tommy Fleetwood. Se da una parte i due leader hanno deluso, Schauffele addirittura sopra il par, il 28enne del New Jersey è stato autore di un’impresa pazzesca.

Le 18 buche d’oro di Scheffler a Parigi

Tre birdie nelle prime tre buche, giusto per far capire a tutti che sarebbe stato in lizza per la corsa all’oro. Poi nove buche di rientro oltre la perfezione. Nessun bogey e ben sei birdie con un parziale di -4 nelle ultime cinque buche. Quarto giro in 62, con record del campo eguagliato, e rimonta completata a 265 colpi totali (-19).

Fleetwood certezza a Le National

Il britannico è stato in scia al campione americano per tutta la gara. Dopo un continuo alternarsi al vertice ha riacciuffato Scheffler alla buca 16, palla in asta al par 3 e birdie, ma si è dovuto arrendere alla buca sucessiva quando non è riuscito a completare l’up & down dopo il colpo lungo al green. Il quarto giro in 66 non lascia spazio ai rimpianti. Il secondo posto e la medaglia d’argento sono orgoglio per il popolo britannico. Justin Rose era stato oro al ritorno olimpico del golf nel 2016 ma un argento è di grande valore, specie alle spalle di questo Scheffler.

Hideki è bronzo

Matsuyama ha cullato il sogno della medaglia d’oro al temrine del primo giro completato al comando. Ha sofferto nei giri centrali ma è rimasto in scia e ha meritatamente conquistato la medaglia di bronzo grazie alle ultime 18 buche in 65 colpi e il totale di 267. Aveva sfiorato la medaglia a Tokyo e ora può esultare con tutto il popolo nipponico.

Le delusioni

In un torneo crudele come quello olimpico dal quarto posto sono tutti sconfitti. La più grande è di Victor Perez che è rimasto a un colpo dal podio nonostante lo splendido giro finale in 63 colpi. Una medaglia alle olimpiadi di casa erano un sogno che però resterà tale. Non è riuscito a tenere il passo Rory McIlroy che partiva appaiato a Scheffler ma si è fermato al quinto posto a -15 insieme a Jon Rahm, in testa a otto buche dal termine prima del disastro. Lo spagnolo ha avuto un parziale di +5 nelle ultime otto buche, che sia stata solo la pressione? Non lo sapremo mai.

Gli italiani

Matteo Manassero e Guido Migliozzi hanno dato tutto onorando la competizione. Hanno lottato dalla prima alla 72ma buca. Non ci sono rimpianti per i due che, semplicemente, hanno trovato avversari in questo momento fuori dalla loro portata. Manassero ha realizzato quattro giri in 69 colpi terminando a 276 colpi (-8) e il 18° posto. Visto il field una top 20 è più che onorevole e certifica il ritorno di Manny tra i grandi. Più altalenanti le quattro giornate di Migliozzi. Il vicentino può avere qualche rammarico per il terzo giro in 74 colpi ma se anche avesse giocato ai suoi livelli non sarebbe comunque stato in zona medaglie. Un colpo dietro al connazionale e 22° posto.