Una Parigi tutta d’oro per Lydia Ko che dopo l’argento di Rio e il bronzo a Tokyo ha conquistato la medaglia più preziosa salendo sul podio per la terza volta consecutiva in altrettanti appuntamenti olimpici.

La neozelandese era salita in vetta dopo il terzo giro e ha concluso con 278 colpi (-10) al termine della quarta giornata completata in 71 colpi, il par del golf Le National.

La corsa all’oro della Ko a Parigi

Non è stato un finale facile per Lydia Ko che, dopo aver preso un buon vantaggio, ha dovuto gestire con molta accortezza le ultime buche, a causa di un doppio bogey alla 13 che le ha complicato la vita. È stata molto attenta dopo quell’infortunio, affidandosi alla sua grande esperienza e proseguendo prudentemente sul filo del par, lasciando i rischi a chi doveva recuperare. Poi ha segnato l’ultimo birdie alla buca 18, con il titolo in tasca, per il 71 (quattro birdie, un bogey, un doppio bogey).

Ha gestito soprattutto la rimonta della tedesca Esther Henseleit, seconda, la quale con un 66 (-6, sette birdie, di cui due a chiudere, e un bogey) è risalita di 12 posizioni ed è stata l’unica che sia riuscita a mettere a rischio il suo successo. Infatti Xiyu Lin non si è mai avvicinata troppo, mentre si è subito defilata la svizzera Morgane Metraux, con cui condivideva la leadership nel terzo round, fino a scendere al 18° posto (286, -2) dopo un pesante 79 (+7).

Lin porta il bronzo alla Cina

Un birdie sull’ultima buca ha portato sul podio Xiyu Lin, che in tal modo ha evitato un possibile spareggio con la filippina Bianca Pagdanganan, l’australiana Hannah Green, la giapponese Miyu Yamashita e con la coreana Amy Yang, relegate al quarto posto con 282 (-6). In ottava posizione con 283 (-5) Rose Zhang e la taiwanese Wei-Ling Hsu e tra le concorrenti in decima con 284 (-4) la cinese Ruoning Yin, che per qualche buca è stata in zona medaglia per poi cedere nel rientro. Solo delusione per Nelly Korda, numero uno mondiale, 22ª con 287 (-1), che è praticamente andata fuori gioco nel secondo giro quando alla buca 17, dopo essersi portata a ridosso delle prime, ha segnato un devastante quadruplo bogey dal quale non si è più ripresa.

Fanali nelle retrovie

Con il 76 conclusivo l’azzurra ha portato a termine un torneo senza mai la possibilità di essere tra le protagoniste.+16 il suo score finale a 26 colpi dalla vincitrice e 23 dal odio raccontano la differenza che la Fanali potrà provare a colmare nei prossimi quattro anni.

“Un giro finale un po’ particolare in cui ho pensato a quanto ho vissuto in questi giorni e a quello che è stata l’Olimpiade in una atmosfera unica – ha raccontato – Mi hanno colpito anche le tante persone che sono venute dall’Italia per seguire la gara e incoraggiarmi. Sinceramente non me l’aspettavo. L’esperienza olimpica, nell’ambito del golf, è stata bella, ma non è finita perché la cerimonia di chiusura regalerà sicuramente altri momenti emozionanti. Los Angeles 2028? E’ già nei miei pensieri. La prima Olimpiade è sempre difficile e per me, che l’ho affrontata senza aver partecipato ad altri eventi impegnativi come i Major, ad esempio, lo è stata ancora di più. Sono sicura che negli Stati Uniti, in caso di qualificazione, sarebbe tutta un’altra cosa”.