Di anni ne farà 48 il 24 aprile prossimo. Gioca sul Tour dal 1994 e in bacheca ha 44 vittorie. È uno dei pochi giocatori della storia del golf ad aver vinto in tutti e cinque i continenti almeno una volta nelle ultime quattro decadi.
Lee Westwood non finisce di sorprendere: dopo aver conquistato la Race to Dubai lo scorso dicembre, undici anni dopo il suo secondo successo personale nell’Ordine di Merito europeo (il primo è datato 2000), ha deciso di provare a togliersi ancora qualche soddisfazione negli Stati Uniti, terra che in 28 anni di professionismo gli ha regalato solo due trionfi, l’ultimo addirittura nel 2010, il St Jude Classic.
Il suo 65 di oggi all’Arnold Palmer Invitational, chiuso con il favoloso eagle della 16 e il solido birdie della 18, lo ha fatto balzare in testa alla classifica del prestigioso torneo a sole 18 buche dal termine.
Sarà lui l’uomo da superare in un ultimo giro che resta apertissimo per la vittoria finale, dove almeno una decina di giocatori restano ampiamente in corsa.
Dietro al soprendente evergreen Westwood c’è uno dei grandi favoriti, Boom Boom DeChambeau, che con 68 ha agganciato Corey Conners, il leader dopo 36 buche, al secondo posto della classifica a -10. Il californiano ha dato spettacolo con i suoi driver monster, come quello della 6, in cui ha volato il lago e tagliato l’intera buca con un tee shot di 370 yard.
È stato un moving day nel senso letterale del termine anche per Keegan Bradley. Il campione del PGA Championship 2011 è stato autore del più basso score di giornata, 64, grazie al quale ha recuperato ben 22 posizioni nel leaderboard. Con un totale di -9 Bradley ha così agganciato la quarta piazza e un sempre più convincente Jordan Spieth, autore di un 68 in cui spicca una hole in one ottenuta alla buca 2.
Sesto con -8 un ottimo Tommy Fleetwood (68 oggi), un colpo davanti a un gruppetto a -7 di cui fa parte un deludente Rory McIlroy, che con 72 non è riuscito a tenere il ritmo dei primi ma che comunque rimane in corsa per il titolo a soli 4 colpi da Westwood.
Continua lo straordinario recupero di Tyrrell Hatton, campione in carica del torneo. Dopo il 77 di apertura, l’inglese ha messo in fila un 67 e un 66 risalendo sino alla 11esima posizione a -6.
Una cosa è certa: le 18 buche finali regaleranno spettacolo e colpi di scena sino al termine, il modo migliore per onorare la memoria del grande Arnold Palmer nel suo torneo e sul campo da lui ideato.
Questa la classifica al termine del 3° giro del ARNOLD PALMER INVITATIONAL