Secondo giro sorprendente all’Open d’Italia, sul percorso romano dell’Olgiata. Non passano il taglio Francesco Molinari e Shane Lowry, i due vincitori degli Open Championship 2018 e 2019. Stessa sorte anche per Paul Casey e così, a difendere il ristretto gruppo dei grandi favoriti della vigilia è rimasto solo Justin Rose.

Giornata decisamente nera per il nostro fuoriclasse. Dopo aver chiuso le prime nove buche in par, score che ha rappresentato il cut del torneo, Chicco ha purtroppo perso il filo del suo gioco. Due bogey a 11 e 12 hanno messo in salita il suo cammino. Poi è subentrato un certo scoramento, visto che i colpi non entravano, e le speranze sono svanite con il doppio bogey della 17. Non fortunata nemmeno la 18 e chiusura con un pesante +5, così lontano dall’abituale rendimento e dalla classe di Molinari.

Per Francesco, quello che solitamente è uno dei suoi punti forti, e cioè la precisione del drive, è stato invece un tallone d’Achille. A volte anche solo per un soffio, finire nel rough sul percorso dell’Olgiata ha reso tutto molto complicato. E in alcuni frangenti neanche l’attacco al green è stato dello standard cui Molinari ci ha da tempo abituati. I 30 putt hanno fatto il resto.

Con lui lasciano anzitempo l’Open anche altri sei azzurri (Di Nitto, Scalise, Gagli, Manassero, Lipparelli e Bergamaschi) e altri nomi celebri, quali Poulter, Harrington, Kaymer, Donald, Wood e Olazabal.

E veniamo ora alle note positive. Gran bel 65 (sette birdie e sei par) per Matthew Fitzpatrick che cosi sale dal terzo al primo posto con un totale di -10 su 36 buche. Giro da manuale per il 25enne di Sheffield, che ha alle spalle cinque vittorie sull’European Tour, fra cui la finale di Dubai nel 2016. Visto che alle sue spalle (-9) c’è il sorprendente danese Joachiim Hansen, si può ipotizzare che Fitzpatrick abbia tre colpi di vantaggio sul gruppetto di pretendenti più accreditati.

Sono in cinque e fra questi spicca Justin Rose, incappato in un momento difficile a metà giro (tre colpi persi in quattro buche) ma capace di riprendersi e recuperare quello che aveva perduto. Da segnalare il doppio birdie sulle ultime due buche. A fargli compagnia altri titolati clienti per il titolo, fra cui McDowell, Sabatini e il ritrovato “Beef” Johnston, con l’aggiunta di un oggetto misterioso. È l’indiano Sharma (23enne, numero 335 della classifica mondiale) che ha tenuto il passo dei migliori anche dopo la seconda giornata.

Per chiudere con un po’ di speranza, applausi ad Andrea Pavan e Guido Migliozzi. Il 30enne romano si sta facendo valere sul campo in cui è cresciuto e con un bel 67 ha recuperato qualche posizione, issandosi all’ottavo posto con -6. E grandissimo anche il giovane fuoriclasse vicentino, secondo risultato di giornata con 66, cinque sotto par. Guido ha compiuto un notevole salto in avanti e il 21° posto a -4 è senz’altro positivo. Come pure da incorniciare il -3 di Francesco Laporta, risultato di due giri sotto par.

La colonia azzurra affronterà la seconda parte del torneo con un discreto gruppetto. Hanno infatti passato il taglio anche Edoardo Molinari (-2) , Paratore e Bertasio (-1). A tutti un bel in bocca al lupo per il weekend di gara del 76° Open d’Italia.