La 32esima edizione dell’Omega Dubai Desert Classic, uno dei tornei più attesi di questo avvio di stagione dell’European Tour, si è aperta tra conferme e delusioni per gli attesi big al via e qualche sorpresa di rito.
Contrariamente a quanto previsto, vengono dal pomeriggio e con il vento i migliori score, realizzati da due giocatori che non ti aspetti, il sudafricano Richard Sterne e l’americano Kurt Kitayama. Il birdie finale di Sterne alla sua ultima buca, la 9, ha permesso al 39enne di Pretoria con un fantastico 64 di superare sul filo di lana l’americano (65), portandosi da solo al comando della classifica.
Sterne è un veterano dell’European Tour (dal 2003 non esce dai Top 80 della Race to Dubai) e vanta sei titoli sul circuito, anche se l’ultimo risale addirittura a nove anni fa (lo Joburg Open del 2013).
Kitayama, 28enne di Chico, in California, ha invece due vittorie all’attivo sul circuito continentale tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 (Mauritius Open e Oman Open), ottenute poche settimane dopo aver conquistato la carta attraverso la Qualifying School.
Tra i tanti big presenti con ambizioni di successo la nota positiva principale viene da Sergio Garcia, già vincitore del torneo nel 2017, che in mattinata ha firmato insieme a un altro sudafricano, Justin Harding, il migliore score, 66, frutto di un giro solido e senza sbavature, prima di essere poi superati dal duo Kitayama/Sterne.
“Mi è sempre piaciuto giocare a Dubai – ha dichiarato il 41enne spagnolo, attuale numero 45 del mondo, al termine -. Ho lavorato molto in questa pausa invernale, soprattutto per trovare il giusto feeling con i miei nuovi bastoni TaylorMade. Credo che il risultato sia ottimo, abbiamo trovato soluzioni che permettono di esaltare appieno le mie caratteristiche tecniche. Mi sento molto bene in campo e spero di continuare così anche nei prossimi giorni”.
Garcia ha giocato le prime 18 buche del torneo con altri due grandi protagonisti di questa edizione, il numero 4 del World Ranking, Collin Morikawa, e il fresco numero 5, Tyrrell Hatton, vincitore settimana scorsa del Abu Dhabi HSBC Championship.
Ma se Morikawa ha chiuso con un 71 (-1) senza infamia e senza gloria che lo lascia comunque ampiamente in gioco, Hatton è stato invece protagonista di un giro molto deludente e al di sotto dei suoi attuali standard. Il 76 finale (+4) relega al momento l’inglese nelle parti basse della classifica: gli servirà già un miracolo o quasi venerdì per poter recuperare molte posizioni e sperare di essere in campo anche nel weekend.
Giocatore da sempre umorale, Hatton è apparso molto nervoso appena ha iniziato a sbagliare qualche colpo di troppo sulle prime nove, chiuse uno sopra il par, mostrando nuovamente un lato del suo carattere su cui deve ancora lavorare parecchio.
Ottimo l’avvio anche di tre inglesi molto attesi a Dubai, Paul Casey (67, 5°), Tommy Fleetwood (68, 9°) e Lee Westwood (69, 17°), nelle parti alte del leaderboard, meno bene Justin Rose (71), che ha dovuto però rincorrere un giro nato male con tre colpi persi nelle prime tre buche.
Tra i sei italiani impegnati è di Guido Migliozzi il miglior score e l’unico sotto par (71), risultato che gli vale la 37esima posizione. Partito in salita con due bogey al giro della 9, Migliozzi ha avuto una bella reazione sulle seconde nove con tre birdie, due ai par 5 della 10 e della 18, e uno alla 14, che lo hanno meritatamente riportato nelle parti alte della classifica.
Renato Paratore e Lorenzo Gagli sono 89esimi con 74 (+2), Nino Bertasio 105° con 75, Edoardo Molinari 115° con 76. Andrea Pavan ha invece dovuto nuovamente ritirarsi, come accaduto settimana scorsa ad Abu Dhabi, per il riacutizzarsi del dolore al polso sinistro.
Questa la classifica completa del OMEGA DUBAI DESERT CLASSIC