Molinari e Migliozzi pronti per il 151° Open Championship
È tutto pronto per la 151esima edizione dell’Open Championship. Da giovedì 20 a domenica 23 luglio sul percorso del Royal Liverpool a Hoylake, andrà in scena il quarto e ultimo major della stagione, il più antico della storia del golf.
Il ritorno di Rory
Fresco della seconda vittoria dell’anno alle Rolex Series, Rory McIlroy torna al Royal Liverpool nove anni dopo aver conquistato la sua prima e unica Claret Jug.
Quando McIlroy arrivò a Hoylake nel 2014, era già un campione di major collaudato, avendo conquistato l’U.S. Open nel 2011 e il PGA Championship del 2012, ed era ampiamente considerato il favorito. Con un’impressionante prestazione di testa, l’allora venticinquenne si è rivelato all’altezza del pronostico, conquistando una vittoria dominante a Hoylake e aggiudicandosi la terza tappa del Grande Slam della carriera.
McIlory in quell’occasione ha chiuso con due colpi di vantaggio su Rickie Fowler e Garcia, diventando il secondo nord irlandese a essere incoronato campione dell’Open Championship, quattro anni dopo il successo di Darren Clarke nel 2011.
Nello stesso anno ha poi vinto anche il PGA Championship, ma da allora, nonostante sia stato più volte in lizza, anche nell’edizione dello scorso anno a St Andrews, prima di essere battuto da Cameron Smith, non ha più messo il suo nome su un campionato dello Slam.
Dopo la vittoria di settimana scorsa nel genio Scottish Open e aver superato Jon Rahm al secondo posto del ranking mondiale, McIlroy ha dimostrato a se stesso, con due birdie consecutive alla 17 e alla 18 di saper tenere i nervi saldi anche e sopratutto nei momenti cruciali di un torneo così importante come quello di settimana scorsa al Renaissance Club.
Le dichiarazioni di McIlroy dopo la vittoria della scorsa settimana
“Ovviamente è un’enorme iniezione di fiducia in vista dell’Open della prossima settimana. Ho avuto le mie occasioni negli ultimi due mesi e non ero stato in grado di farlo, quindi spero che questa vittoria sia un’ottima occasione per andare avanti. Non ho fatto nessuna ricognizione iniziale. Non vedo il campo dal 2014. Domani andrò sul percorso e cercherò di capirlo per essere pronto al meglio giovedì”.
Molti cambiamenti
Come abbiamo scritto nei nostri articoli di avvicinamento a questa nuova edizione dell’Open Championship, i giocatori si troveranno di fronte a una serie di differenze rispetto a quella che li ha messi alla prova nove anni fa, grazie a una nuova buca, alcune differenze presenti in diversi battitori, a bunker aggiuntivi e a un nuovo orientamento del fuori limite del campo.
Proprio quest’ultimo aspetto ha suscitato alcune perplessità e numerose osservazioni a riguardo, in quanto non capita spesso di avere un fuori limite interno, eppure è la seconda volta che lo vediamo quest’ano in un major. In particola modo qui a Hoylake saranno presenti due fuori limiti interni: alla buca 3 e alla 18.
Il fuori limite interno della 3 corre lungo tutto il lato destro della buca, con una brusca curva a destra, il che significa che entra in gioco sia nel drive che nell’approccio mentre dall’altro lato (con alcune tribune in mezzo) si trova la buca 18, che presenta un punto di atterraggio ancora più stretto rispetto alle edizioni precedenti. Il battitore del torneo è stato spostato 50 yard sulla destra e più indietro, dove il fuori limite interno risulta spostato di 20 yard sulla sinistra.
Tutti i protagonisti del 151° Open Championship
Detto di McIlroy, che arriva a Hoylake come uno dei grandi favoriti, e completo il field ufficiale del torneo grazie agli ultimi tre posti assegnati, dopo il Genesi Scottish Open, a Byeong-Hun An, David Lingmerth e Nicolai Højgaard, al Royal Liverpool saranno presenti tutti i migliori giocatori del mondo: dal numero 1 del mondo Scottie Scheffler, che continua a collezionare ottimi risultati dopo il terzo posto di settimana scorsa, a Jon Rahm, che ritorna in campo dopo aver riposato la scorsa settimana e agli americani Max Homa, Sam Burns, il campione U.S. Open Wyndham Clark, Xander Schauffele, Rickie Fowler, Jordan Spieth, Justin Thomas e Patrick Cantlay che hanno scelto di raggiungere il Vecchio Continente con una settimana di anticipo e prendere dimestichezza e ad acclimatarsi a queste latitudini.
Parando di grandi campioni ovviamente ci saranno alcuni dei giocatori del Liv Golf, che scenderanno in campo per la prima volta dopo l’inatteso e inaspettato accordo tra le tre principali realtà del mondo professionistico maschile (PGA e DP World Tour e appunto Liv LìGolf), dove sarà ovviamente presente il past winner dello scorso anno Cameron Smith, il campione PGA Chmapionship in corso Brooks Koepka e il campione Masters 2020 Dustin Johnson.
Oltre a loro i campioni europei che giocano stabilmente sul PGA TOUR come Viktor Hovand, Justin Rose, Tommy Fleetwood, sesto la settimana scorsa in Scozia, Shane Lowry e Matt Fitzpatrick.
Un affare di famiglia
Proprio Fitzpatrick sarà affiancato questa settimana dal fratello Alex, che prenderà il via per la prima vittoria in carriera in un torneo dello Slam, dopo aver superato la Final Qualifyng di due settimane fa.
Ma non saranno solamente loro i due fratelli a scendere in campo questa settimana a Hoylake, visto che nel field saranno presenti come abbiamo detto sia Nicolai Højgaard, qualificatosi domenica scorsa grazie a uno dei tre posti messi a disposizione dallo Scottish Open, sia Rasmus Højgaard, per essersi qualificato di diritto tramite la Race to Dubai 2022.
E gli italiani?
Stesso discorso di Rasmus Højgaard, vale anche per l’italiano Guido Migliozzi, che si è qualificato di diritto all’edizione 151 dell’Open Championship, dopo aver partecipato a quella dell’anno scorso a St Andrews, grazie al 30esimo posto ottenuto nella Race to Dubai 2022.
Con Guido Migliozzi ci sarà anche Francesco Molinari, che partecipa di diritto grazie all’exeption riservatagli per aver conquistato la 147esima edizione del major più antico del mondo sul celebre percorso di Carnoustie.
Francesco Molinari giocherà i primi due giri con l’americano Denny McCarthy e il dilettante argentino Mateo Fernandez de Oliveira, mentre Guido Migliozzi partirà in tema con l’inglese Oliver Wilson e l’australiano Connor McKinney.