Per Francesco Molinari, quella sul PGA Tour 2019, è stata una stagione bellissima e terribile. Bellissima perché il nostro fuoriclasse ha conquistato la sua seconda vittoria sul circuito americano, ancor più prestigiosa della precedente (Quicken Loans National 2018). Quello dell’Arnold Palmer Invitational, agli inizi di marzo a Orlando, è stato un successo in una gara di livello appena inferiore ai major, a The Players e ai WGC, con ben 53 anni di storia alle spalle. Un trionfo annunciato e conquistato con grande sicurezza, controllando gli avversari e lasciando a due colpi l’inglese Matthew Fitzpatrick, secondo in classifica.
Bello anche il terzo posto di Molinari nell’unico torneo giocato con formula match play sul PGA Tour. Il WGC Dell Technologies. Francesco è arrivato macinando gli avversari fino alle semifinali, dove ha perso solo all’ultima buca da Kevin Kisner. Ma non ha poi mancato la finale per il terzo posto, a spese del danese Lukas Bjerregaard. Il tutto una ventina di giorni dopo l’Arnold Palmer, a conferma di un momento di forma strepitoso. Cosa che è stata confermata anche la settimana dopo.
E qui veniamo alla parte terribile, anche se tanto carica di ricordi e di emozioni da finire nell’album dei momenti indimenticabili per il golf italiano. La storia è quanto mai nota. Fino al galeotto par 3 della 12 di Augusta, Francesco ha guidato, come in un sogno, il Masters Tournament. Ma, come per Jordan Spieth tre anni prima, la meravigliosa quanto insidiosa Golden Bell ha rappresentato un tremendo risveglio. Sappiamo tutti come andò poi a finire. E a quel punto, forse, quel quinto posto ha inserito qualche scoria nella macchina da golf quasi perfetta di Laser Frankie.
Il resto lo vedete riassunto nell’elenco qui sotto. In totale, Molinari ha disputato 15 tornei sul PGA Tour 2018/2019. Non moltissimi, prova evidente che Francesco ha deciso di centellinare con attenzione le sue forze nei tornei. È compreso anche l’Open Championship, in coabitazione come major e WGC fra i due circuiti mondiali, fatto che potrebbe portare a tre le sue vittorie americane finora. Ma noi, gente del Vecchio Continente, preferiamo lasciare la gara più antica del mondo nel calendario dell’European Tour.
È facile notare che, salvo due discreti piazzamenti allo U.S. Open e a The Open (16° e 11°), il resto non è senz’altro all’altezza del Molinari degli ultimi tempi. Lasciamo perdere l’unico taglio non passato stagionale all’RBC Heritage (comprensibilissimo: la ferita del Masters era del weekend precedente) e vediamo quali sono stati gli altri risultati. In sei gare, miglior piazzamento un 48° posto. Fra queste, i Playoffs della FedExCup, affrontati senza la solita decisione e forse con le pile scariche. SI spiegherebbe così il mancato aggancio dei primi 30 per l’accesso alla finale del Tour Championship. E anche la discesa al decimo posto della classifica mondiale dal sesto che era riuscito a raggiungere, punto più alto nella storia per un giocatore italiano.
Adesso però speriamo che Chicco abbia il tempo e la voglia di rimettersi in gioco in vista dei grandi appuntamenti europei, ormai spostati da settembre in poi. Lo aspetteremo tutti all’Olgiata, per l’Open d’Italia. È lui, senza alcun dubbio, il favorito numero uno.
I risultati di Francesco Molinari sul PGA Tour 2019
28/10/18 WGC-HSBC Champions T43
6/1/19 Sentry Tournament of Champions T27
24/2/19 WGC-Mexico Championship T17
10/3/19 Arnold Palmer Invitational 1
17/3/19 The Players Championship T56
31/3/19 WGC-Dell Technologies Match Play 3
14/4/19 Masters Tournament T5
21/4/19 RBC Heritage CUT
19/5/19 PGA Championship T48
26/5/19 Charles Schwab Challenge T53
16/6/19 U.S. Open T16
23/6/19 Travelers Championship T57
21/7/19 The Open Championship T11
11/8/19 The Northern Trust 82
18/8/19 BMW Championship T61