Chi si aspettava un torneo piatto si è dovuto ricredere. Questa 81esima edizione dell’Open d’Italia presented by Regione Emilia-Romagna ha lasciato con il fiato sospeso fino all’ultima buca.

Alla fine Marcel Siem, specialista di play-off (tre vinti su tre), ha ottenuto la sesta vittoria in carriera sul DP World Tour. Un traguardo sofferto arrivato dopo una prima buca di spareggio contro un giovanissimo Tom McKibbin. Classe 2002, il nordirlandese cresciuto sullo stesso campo di Rory McIlroy, ha infatti estratto un coniglio dal cilindro nell’ultimo giro dell’Open d’Italia presented by Regione Emilia-Romagna chiudendo con uno score di 65 (-6). E così, arrivato in club house tutto avrebbe pensato tranne che prepararsi ben tre ore dopo per un possibile play-off.
Ma il golf, lo sappiamo, è imprevedibile e ha fatto sì che fosse proprio lui a ripresentarsi sul tee della 18 contro Marcel Siem. Il tedesco delude sulle sue seconde nove segnando ben quattro bogey e perdendo tutto il vantaggio conquistato ma con il birdie alla 18 ha fatto esplodere il pubblico presente. L’esperienza di Siem ha giocato un ruolo cruciale per il risultato finale e il birdie alla 18 per andare al play-off e il successivo birdie per la vittoria hanno confermato il suo temperamento. E non dimentichiamoci che in questa stagione è stato fermo tre mesi per un intervento all’anca.

Chi invece dovrà fare i conti con se stesso è Antoine Rozner, che dopo un incredibile 62 di sabato con record del campo ha probabilmente risentito della pressione cedendo sulle seconde di domenica. Il forte vento ha sicuramente condizionato il gioco, raffiche imprevedibili sul tracciato dell’Adriatic Golf Club Cervia dentro la pineta hanno reso vita difficile nella scelta della strategia e dei bastoni ma cinque colpi persi nelle ultime sei buche non sono certo un giustificativo.

Tra i protagonisti della nostra massima manifestazione golfistica non possiamo non citare il percorso di Cervia. Chi alla vigilia aveva paventato un tracciato troppo facile che avrebbe portato a score bassissimi ha dovuto cambiare idea. Il risultato finale di -10 è il punteggio tra i più alti nella storia dell’Open d’Italia. L’ultimo in rodine di tempo è stato il -6 del 1996 a Bergamo L’Albenza.

Top ten per i nostri azzurri

Sono quattro gli italiani a chiudere entro le prime dieci posizioni.
Andrea Pavan che conferma il suo ottimo stato di forma concludendo al 5° posto con un totale di -8 (64-73-69-70). Dopo un brutto inizio come due bogey alla 1 e alla 4 ha poi messo a segno tre birdie per chiudere il suo Open d’Italia davanti agli occhi della sua famiglia con moglie bimbi e genitori sempre presenti dietro le corde. Con questa bella settimana diventa numero 50° della Race to Dubai risalendo di 12 posizioni.
Decima posizione a -7 per Gregorio De Leo, Matteo Manassero e Filippo Celli. Oggi Matteo nonostante la febbre ha chiuso in 69 (-2) con cinque birdie e tre bogey. Stesso score per Celli e stesse posizione conquistate (ben 17) per Filippo Celli.
Una giornata sopra par invece per De Leo dopo l’ottimo -5 di ieri. Gregorio chiude però con il birdie davanti a un folto pubblico accorso a seguirlo per tutte le sue 18 buche.

Bella prova oggi anche per Guido Migliozzi che apparso sotto tono nei primi due giri con il -3 dell’ultimo giro risale al 22esimo posto. Cinquantesimo Aroin Zemmer con -2, 55esimi Edoardo Molinari e Jacopo Vecchi Fossa con -1. Chiude la cerchia italiana Lorenzo Scalise con un totale di +3.

LEADERBOARD