Forse i più attenti se lo ricorderanno. Nel 2009 Lucas Glover da Greenville, South Carolina, si impose a sorpresa niente meno che nello U.S. Open a Bethpage Black, in un’edizione flagellata dal maltempo e dalle interruzioni e terminata addirittura di lunedì.
Glover aveva alle spalle un solo successo prima di quella giornata, il Funai Classic del 2005. Quel trionfo inatteso nel più antico major americano lo ha fatto entrare nella storia ma da allora la sua carriera non è mai decollata come sperava, anzi.
Due anni dopo, nel 2011, vinse il Wels Fargo Championship, poi un lungo decennio nell’anonimato, da cui da qualche tempo aveva iniziato lentamente ad uscirne, facendosi rivedere nelle parti alte delle classifiche.
Il John Deere Classic ha messo fine a questo interminabile periodo. A 41 anni Glover torna nel club dei vincitori del PGA Tour, approfitando in parte di un field privo di tutte o quasi le stelle del circuito, già in Gran Bretagna per ambientarsi in ottica Open Championship.
Ma per vincere, qualsiasi sia l’avversario, bisogna prima di tutto fare score e Glover ha tirato fuori nel quarto e ultimo giro un 64 al TPC Deere Run di Silvis, in Illinois, che è risultato poi decisivo per cambiare le sorti del suo destino.
“Sono sempre stato un grande sostenitore del fatto che non ci sia nulla di garantito in questo gioco – ha detto al termine radioso con il trofeo in mano -. Può essere facile un giorno ed essere davvero molto complicato il giorno dopo. Sono stati dieci anni difficili ma non ho mai perso la speranza, la voglia e la fiducia nei miei mezzi”.
Grazie al successo nel John Deere Classic, ottenuto con un totale di -19, due colpi in meno di Kevin Na e Ryan Moore, Glover vola così oggi al Royal St. George’s per il 149° Open Championship, con l’ultimo biglietto valido per giocare il major britannico.
Una bella risposta a tutti coloro che lo avevano ormai dato per finito ai grandi livelli.
“Ogni mattina che ti svegli e ogni notte che vai a dormire devi rispondere prima di tutto a te stesso – ha aggiunto -. Non importa quello che gli altri dicono, ti devi confrontare prima di tutto con te stesso e con quello in cui credi.”
Lucas Glover è il sesto vincitore ultraquarantenne ad imporsi in questa stagione del PGA Tour in una lista in cui spiccano Stewart Cink (48 anni), Phil Mickelson(50), Brian Gay (49). “Sono andato alle Finals del Korn Ferry Tour due volte, una dopo un infortunio e un’altra dopo aver giocato davvero male, ma fortunatamente sono riuscito a riprendermi la carta per il PGA Tour entrambe le volte. Non ho mai smesso di credere in me stesso e questa vittoria ne è la conferma”.
Questa la classifica finale del JOHN DEERE CLASSIC