L’America torna a vincere la Solheim Cup superando, con il punteggio di 15,5 a 12,5, la compagina europea.

Cinque mesi fa, Lilia Vu si è ritirata dalla difesa del titolo al The Chevron Championship a causa di un infortunio alla schiena che l’ha tenuta fuori gioco per un paio di mesi, incerta su cosa le riservasse il futuro. La campionessa americana non sapeva che pochi mesi dopo avrebbe conquistato il punto decisivo che ha fatto vincere al Team USA la loro prima Solheim Cup dal 2017.

Unico obiettivo: vincere

Sul percorso del Robert Trent Jones Golf Club, a Gainesville, in Virginia, la squadra degli Stati Uniti aveva un compito incredibilmente arduo. L’Europa si era aggiudicata le ultime tre Solheim Cup e vincere in casa non è un’impresa facile. Per non parlare del fatto che le europee avrebbero fatto la storia della manifestazione biennale se avessero mantenuto il titolo, poiché nessuna squadra ha mai vinto più di tre Coppe di cristallo consecutive.
Dopo il pareggio 14-14 in Spagna al Finca Cortesin dell’anno scorso, che ha lasciato le ragazze di Suzann Pettersen ancora una volta in possesso del trofeo, la capitana Stacy Lewis ha detto alla sua squadra che avevano alcune questioni in sospeso da risolvere ed era arrivato il momento di cambiare le sorti della partita.

Per l’America sfida accolta e accettata

Tutto è iniziato venerdì mattina, quando gli Stati Uniti hanno dominato nei foursome, vincendo tre punti su quattro per poi aggiungere altri tre punti preziosi nel pomeriggio in occasione delle quattro palle lasciando le avversarie in svantaggio per 6-2.
Sabato è stato molto più equilibrato. La sessione foursome si è conclusa con un pareggio 2-2, ripetuta poi nei doppi del pomeriggio.
All’attacco del terzo e decisivo giorno, il Team Europe era in svantaggio per 10-6 prima dei singoli, ma sembrava comunque che chiunque potesse ancora vincere.

Questa è la bellezza della Solheim Cup: non è finita finché non è finita.

E l’Europa ha fatto del suo meglio per rendere le cose interessanti. Nei singoli di domenica Stacy Lewis ha messo in campo come primo match la numero 1 del mondo Nelly Korda, imbattuta nei doppi, contro l’inglese Charley Hull. L’europea l’ha rapidamente battuta per 6 & 4 conquistando il settimo punto. L’esuberante Megan Khang ha poi pareggiato il punteggio, conquistando l’11° delle americane con una vittoria per 6 & 5 su Emily Pedersen. Vittoria di Georgia Hall ha aggiunto un altro tassello di colore blu nella colonna europea sconfiggendo Alison Lee per 4 & 3. Altro punto americano con Rose Zhang su Carlota Ciganda. La giovanissima proette si è così aggiunta alla Khang come una delle sole quattro americane a rimanere imbattute in Virginia. Allisen Corpuz ha seguito l’esempio sconfiggendo la vice-capitana Anna Nordqvist per 4 & 3, portando gli Stati Uniti a un punto e mezzo dalla vittoria.
Il pareggio di Andrea Lee con Esther Henseleit, ha portato l’America a 13,5 e a un solo punto dalla Coppa.

Ma l’Europa, ferma a 8,5 punti, ha iniziato a dare qualche segno di non voler mollare prioprio adesso mettendo così forte pressione sulle ultime partite.

Celine Boutier sotto di 3 down ha poi battuto Lexi Thompson per 1 up alla 18. Stessa cosa per Leona Maguire ha poi conquistato un altro punto con una vittoria per 4 & 3 su Ally Ewing, portando il punteggio a 13,5-10,5.
Lauren Coughlin, residente in Virginia, aveva un putt per il birdie alla 18 per riportare la Solheim Cup in America contro Maja Stark, ma non è andato a segno, regalando a entrambe le squadre un altro mezzo punto.
Con sole tre partite ancora in campo, le padrone di casa avevano disperatamente bisogno di un altro mezzo punto da Lila Vu, Sarah Schmelzel o Jennifer Kupcho per concludere l’affare.
Alla fine, è toccato alla Vu entrare nella storia del torneo e conquistare il punto prezioso con il birdie alla 18 contro Albane Valenzuela.

L’appuntamento con la Ryder Cup in rosa è fissato per il 2026.
Nessuno sa cosa cosa succederà da oggi a quella data e chi farà parte di quelle squadre.
Alcuni baluardi saranno passati a pascoli più verdi, scegliendo la vita al posto del golf e chiudendo i loro capitoli da atleti professionisti con nuove avventure all’orizzonte. E, allo stesso tempo, le giovani diventeranno le veterano del gruppo e avranno una nuova schiera di esordienti da prendere sotto la loro ala.

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