Bastano 4 punti per scrivere la storia.
Non è ancora detto, ma tanto è stato fatto. Oggi i ragazzi europei partiranno con un vantaggio rassicurante di cinque punti (10.5 a 5.5) dopo l’ottima prestazione offerta nei match di doppio nelle giornate di venerdì e sabato.
La Ryder, come sappiamo, non è solo golf giocato, bisogna letteralmente creare e formare un gruppo già dalle settimane precedenti per arrivare a vincere il torneo.
Tiger e Phil Michelson
Basta vedere cosa è successo nella storia con Tiger Woods e Phil Michelson, che nei loro anni d’oro da numero 1 e 2 del mondo spesso venivamo accoppiati insieme, senza mai portare troppi punti alla compagine americana.
Ed è quello che è successo venerdì e sabato al numero 1 del mondo Scottie Scheffler, letteralmente dominante nei tornei sul PGA Tour e sempre protagonista nei major del 2023, alla pari del tanto chiacchierato Brooks Koepka che di major ne ha vinto uno quest’anno nel PGA Championship, senza dimenticarsi del secondo posto al Masters.
La caduta di Scottie
Lì si che hanno fatto la differenza, ma una volta accoppiati insieme nel match di foursome del sabato mattina, sono letteralmente crollati sotto i colpi della coppia scandinava Ludvig Aberg e Viktor Hovland, subendo la sconfitta con il più alto margine della storia di questo evento (9&7).
Alla stessa stregua la coppia americana non era andato oltro al pareggio nei match di fourball di venerdì pomeriggio contro Jon Rahm e Nicolai Højgaard.
Senza dimenticare che Scheffler aveva già perso il suo primo match di foursome del venerdì mattina, accoppiato con Sam Burns per mano di Tyrrell Hatton e Jon Rahm per 4&3.
La Ryder Cup è e sempre sarà una questione di squadra, unione e sapersi fidare del proprio compagno, e in questa edizione il team capitanato da Zach Johnson sembra proprio non averlo capito.
Oltre alle scuse e agli alibi di rito, dopo la caporetto che hanno subito nei giorni di venerdì e sabato, gli USA dovranno letteralmente effettuare un miracolo di Medinah al contrario sul percorso del Marco Simone.
Gioco di squadra
D’altro canto capitan Luke Donad si è fidato in tutto e per tutto dei suoi uomini, partendo dalla grande scommessa, il giovane svedese Ludvig Aberg, utilizzato in ben tre incontri, portando alla causa europea ben 2 punti.
Capolavoro Rose
Lo stesso vale per il “grande vecchio” Justin Rose che si è letteralmente portato sulle spalle il rookie Robert MacIntyre ottenendo venerdì un preziosissimo pareggio sul green della 18.
Capolavoro poi completato dal giocatore inglese con la vittoria netta e perentoria alla 16 per 3&2 sempre con il suo fedele compagno scozzese, riuscendo a portare a casa l’unico punto per la squadra europea ei fourball di ieri pomeriggio.
Una storia da scrivere
Per scrivere la storia, al team europeo mancano “solamente” 4 punti, e chissà se non saranno proprio il giovane svedese, accoppiato proprio con Brooks Koepka nel match nunero 7 e l’esperto giocatore inglese, che se la vedrà con l’americano Patrick Cantlay, sicuramente il più in forma della squadra di Zach Johnson.
Non ci resta che aspettare e vedere se i 12 di Luke Donald riusciranno davvero a scrivere la storia al Marco Simone