Nella giornata che ha celebrato l’incredibile ritorno al golf professionistico di Tiger Woods dopo 508 giorni dalla sua ultima apparizione, proprio al Masters del 2020 giocato a novembre, le prime 18 buche del major georgiano non hanno tradito le attese, regalando mille emozioni e spettacolo da vendere.
Impossibile non aprire applaudendo quanto è riuscito a realizzare oggi Tiger, l’uomo più atteso di questa vigilia, sceso in campo dopo meno di 14 mesi dal terribile incidente d’auto di Los Angeles.
Lo aveva dichiarato ed è stato di parola: non gioco a fare la comparsa e così è stato. Ha domato le difficoltà dell’Augusta National con la solita maestria, gestendo i momenti di difficoltà da vero Fenomeno.
Seppur sofferente nei movimenti e nello swing, Woods ha fatto ricorso a tutto il suo incredibile talento per portare a casa un 71 (-1) che gli permette, come da programma, di essere vivo più che mai e in piena contention per vivere un altro Masters da protagonista assoluto.
L’undicesimo posto, a soli 4 colpi dal leader, il coreano Sungjae Im, è l’ennesimo miracolo sportivo di un campione che non finisce mai di stupire.
A lui il pubblico dell’Augusta National ha tributato l’unica standing ovation della giornata alla 18, per salutare degnamente il suo campione ritrovato proprio sui palcoscenico che 25 anni fa lo ha lanciato nella storia di questo torneo e del golf mondiale.
Im davanti a tutti, Smith a un solo colpo
Im, rookie of the Year nel 2018 sul PGA Tour e vincitore di due tornei sul circuito statunitense (Honda Classic 2020 e Shriners Open nel 2021), alla terza apparizione ad Augusta, torna a far parlare di sè al Masters dopo l’exploit dell’edizione del 2020 del Masters, dove chiuse secondo a cinque colpi da Dustin Johnson.
Partito fortissimo con tre birdie iniziali, ha girato le prime in 32, gestendo con grande abilità le difficoltà delle seconde, iniziate in salita con due bogey consecutivi tra la 10 e la 11.
Un fantastico eagle 3 all’ultima buca dell’Amen Corner, la 11, con un colpo al green con l’ibrido messo a meno di un metro dall’asta, e il birdie alla 15, giocata con astuzia prima dell’acqua, lo proiettano in vetta da solo al termine delle prime 18 buche.
Alle sue spalle, con 68, c’è Cameron Smith, autore di un giro tra genio e sregolatezza. Strepitoso dalla 2 alla 17 con ben otto birdie, ha aperto e chiuso la prima giornata con due pesanti doppi bogey ma resta uno dei grandi talenti in corsa per la sua prima Giacca Verde.
Vincitore quest’anno del Player Championship a Sawgrass, Smith nel 2020 ha scritto ad Augusta la storia del major georgiano diventando il primo giocatore a chiudere tutti e quattro i giri del Masters sotto il 70 colpi (67-68-69-69), secondo solo a Dustin Johnson.
Classifica cortissima con ben quattro giocatori in terza posizione con 69, il campione Masters 2016 Danny Willett, il cileno Joaquin Niemann, il numero 1 del mondo Scottie Scheffler e la Giacca Verde 2020, Dustin Johnson.
Solo 17 giocatori sotto par
Diciassette i giocatori che hanno chiuso sotto par sui 90 al via (Paul Casey ha dovuto rinunciare prima della partenza per il riacutizzarsi di un problema alla schiena). Tra questi non ci sono purtroppo i due azzurri in campo in questa edizione.
Guido Migliozzi, all’esordio ad Augusta, ha fatto sognare con una partenza spettacolare, salendo con il birdie della 6 in vetta della classifica provvisoria, ma poi ha dovuto subire la dura legge dell’Augusta National perdendo cinque colpi tra la 7, la 13, 14 e 18 per un 75 finale che lo relega in 61esima posizione.
Un risultato che non rispecchia l’ottima prova del numero uno azzurro che ha ben interpretato l’Augusta mostrando il proprio talento su un campo che non perdona nulla. Passata l’emozione dell’esordio, Migliozzi ha venerdì alla portata la possibilità di superare il taglio e godersi sino a domenica questa sua prima esperienza al Masters.
Diversa la situazione di Francesco Molinari, al suo 11° Masters in carriera. Una partenza in salita, con quattro bogey e un solo birdie (al par 5 della 8) sulle prime lo hanno portato subito a rincorrere. Un giro che Chicco non è riuscito a far girare sulle seconde, chiuse con un pesante doppio bogey alla 18 per un 78 che gli vale la 82esima posizioone.
Questa la classifica completa al termine del 1° giro del 86° Masters