Harold Varner III ha vinto il PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers. Il torneo dell’Asian Tour si è disputato sul percorso del Royal Greens & Country Club, a King Abdullah Economic City (Arabia Saudita), con un totale di 267 (64 66 68 69, -13) colpi.

Un finale al cardiopalma quello a cui hanno assistito gli spettatori presenti in Arabia Saudita, perché fino a due buche dal termine, Harold Varner III era distante due colpi da Bubba Watson (leader grazie ad un birdie e un eagle alla 17 e alla 18).

Il nativo di Akron (Ohio, Stati Uniti d’America) è riuscito a rimontare firmando anch’egli un birdie e un eagle nelle ultime due buche del torneo, scavalcando così il suo connazionale. Per l’atleta classe 1990 si tratta del primo successo in carriera sull’Asian Tour e, con questa vittoria, torna a sollevare al cielo un trofeo a distanza di sei anni. L’ultima volta fu nel 2016 all’Australian PGA Championship).

Secondo posto, dunque, per Bubba Watson con 268 (-12).
Terza piazza per lo spagnolo Adri Arnaus con 270 (-10).
Quarti, con 271 (-9) l’inglese Steve Lewton e l’australiano Cameron Smith.

Harold Varner III succede così nell’albo d’oro a Dustin Johnson, vincitore nel 2021 (oltre che nel 2019). L’ex numero uno al mondo non è andato oltre l’8° posto con 273 (-7), stesso punteggio di Tommy Fleetwood, Ryosuke Kinoshita, Joaquin Niemann, Jhonattan Vegas e Abraham Ancer.

Manassero, la rinascita?

Matteo Manassero, unico italiano in gara e in testa al termine del primo giro, ha chiuso in 28esima posizione con uno score di 279 (62 73 74 70, -1).

Positiva la settimana del 28enne veneto che, nel primo giro (chiuso a 62, -8) ha dato segnali molto incoraggianti per il prosieguo della stagione.

L’azzurro di Negrar si è lasciato alle spalle campionissimi di primo piano come Patrick Reed, Ian Poulter e Rafa Cabrera Bello. Dopo un 2021 giocato a buoni livelli sul Challenge Tour, Manassero ha gettato le premesse per un 2022 da protagonista.

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(Da ufficio stampa FIG)