Bernhard Langer e il figlio Jason hanno vinto la 26esima edizione del PNC Championship.
Il campione tedesco ha così suggellato il suo quinto titolo in questo evento, tre volte in coppia con Jason e altre due con gli altri due figli.
Domenica 17 dicembre, sul percorso del Ritz-Carlton Golf Club, a Orlando, i Langer sono partiti con tre di svantaggio dietro Matt Kuchar e suo figlio Cameron, ma hanno cancellato quel divario in sole tre buche. Da quel momento, è stata una vera e propria cavalcata verso il successo costruendo un vantaggio insormontabile e chiudendo il secondo giro in 59 colpi per un totale di -25.
“Essere qui ha sempre un sapore speciale e riuscire a giocare questo evento con tutti e quattro i miei figli è per me un grande regalo”. Della stessa idea il figlio 23enne che dopo la laurea all’Università della Pennsylvania ora lavora a Manhattan. “Questi giorni sono stati puro divertimento. Giocare con tutta la mia famiglia i. questo posto meraviglioso e chiudere la settimana con la vittoria in coppia con mio papà è stato incredibile”.
E così, l’Ironman del golf aggiunge un altro trofeo alla sua bacheca ed è pronto a volare nella sua amata Germania per le vacanze natalizie. In questa stagione, a 66 anni, ha giocato in 24 eventi, conquistando 21 top 25 e vincendo due tornei tra cui il Senior Open a luglio, il suo 12° major Over 50.
Al secondo post il Team di David Duval con il figlio a -23, terzi i defending champion i Singh con -22.
Non hanno ottenuto la vittoria tanto sperata ma è stata una settimana da ricordare per Team Woods. Una settimana indimenticabile per Tiger che ha giocato il PNC Championship con entrambi i suoi figli, Charlie e Sam, che gli ha fatto da caddie.
Avere di nuovo Tiger in campo nemmeno troppo claudicante è già stato un gran dono per tutti gli appassionati di golf. E vederlo sorridente, rilassato e sempre pronto a scherzare con il figlio dimostra quanto questo torneo unisca le famiglia sotto un’unica passione.
“Penso che già il fatto di scendere in campo, essere competitivo e riuscire ad allenarmi sia un bel traguardo. Posso ancora colpire la pallina come voglio e ci sono margini di miglioramento. È solo una questione di preparazione, di lavoro e allenamento sia fisico che mentale. L’aspetto più impegnativo è resistere 72 buche consecutive ma anche per questo ci sto lavorando”.