Il dilettante Dunlap vince l’American Express e riscrive la storia
Il dilettante Nick Dunlap ieri a La Quinta, in California, ha trionfato con -29 nella 65esima edizione dell’American Express, diventando il più giovane dilettante di sempre a vincere un torneo del PGA Tour.
Quello che è successo ieri ha davvero dell’incredibile.
Il 20enne studente dell’Alabama University, al suo quarto evento sul massimo circuito americano, ha battuto un field che comprendeva 21 dei primi 50 al mondo, tra cui il numero 1 del mondo Scottie Scheffler.
Il giovane vincitore, che aveva mancato il taglio nelle sue quattro partecipazioni sul Tour, ha avuto la meglio sui suoi compagni di gioco, Sam Burns e Justin Thomas, protagonisti della squadra statunitense di Ryder Cup e con 20 vittorie sul Tour americano.
La cronaca di domenica
Un giorno dopo aver girato in 60 (-12) sul NorthRiver Club di Tuscaloosa per eguagliare il record dello score più basso di un dilettante in un evento del Tour, Dunlap è riuscito a controllare e a tener a bada le sue emozioni girando in 70 (-2) sullo Stadium Course del PGA West, vincendo di un colpo sul sudafricano Christiaan Bezuidenhout.
Sam Burns, con tre colpi di ritardo da Dunlap dopo le prime 54 buche, sembrava poter rovinare la festa del giovane dilettante dopo il birdie imbucato alla 11, mantenendo la vetta della classifica fino alla 16, quando Dunlap ha poi realizzato il birdie da 10 piedi per raggiungere proprio Burns in testa.
Dopo che Dunlap ha trovato il green sul difficile par 3 a isola della 17 e Burns invece l’acqua dal tee, il doppio bogey ha permesso a Dunlap di guadagnare due colpi di vantaggio, con Burns che hai poi capitolato completamente prendendo l’acqua dal tee sull’ultima buca di gara.
Con un birdie da 11 piedi all’ultima, Bezuidenhout ha registrato un 65 (-7) portandosi a un solo colpo di distanza, cosa di cui Dunlap non si è reso conto finché non è arrivato sulla sua palla accanto al green. Ma questo non ha impensierito Dunlap. Da aspettarselo, da un ragazzo ragazzo che ha registrato uno scorse di 59 a soli 12 anni.
Vale la pena ricordare che Burns è arrivato a Palm Springs con le iniziali “RTR” rasate in testa, dopo aver perso una scommessa con Thomas, un altro prodotto dell’Alabama, quando i Crimson Tide hanno sconfitto la squadra di football LSU di Burns a novembre. Roll Tide Roll era il significato.
Dunlap ha coronato poi questa incredibile e indimenticabile vittoria, urlando di gioia dopo il putt imbucato alla 72esima, prima di crollare in lacrime e lasciarsi andare definitivamente.
Scenari possibili per Dunlap?
Adesso dovrà decidere come proseguire la sua carriera che sembrava già promettente dopo aver vinto l’U.S. Amateur e l’U.S. Junior lo scorso anno, un’impresa riuscita solo a Tiger Woods.
Dunlap, essendo dilettante, ha dovuto rinunciare al primo premio di 1,5 milioni di dollari, ma ha ottenuto un’esenzione per il PGA Tour fino al 2026 e una miriade di altri vantaggi, tra cui l’invito a giocare il Masters Tournament ad Augusta, e l’accesso ai prossimi Signature Events nel caso passasse professionista.
Con questa vittoria, il giovane Dunlap è balzato al 68esimo posto nell’ordine di merito mondiale.
Record e primati per Dunlap
Dunlap è il primo dilettante a vincere un evento del Tour da quando Phil Mickelson ha conquistato il Northern Telecom nel 1991.
È il secondo più giovane vincitore del Tour dalla Seconda Guerra Mondiale, dietro solo a Jordan Spieth, ma ha superato Chick Evans, vincitore del Western Open del 1910, come più giovane dilettante a vincere un evento del Tour.
Le dichiarazioni dell’allenatore di Dunlap all’università
“È un duro. Ama competere. Si è sempre fatto trovare pronti ai grandi appuntamenti”, ha detto Jay Seawell, allenatore di Dunlap ad Alabama. “Lo conosco da quando aveva 10-11 anni. È venuto al campo. Questo è il suo sogno. … Sapevo che era abbastanza bravo. Sapevo che poteva farcela. So che la situazione sembrava incerta con 4-5 buche da giocare. Ma quello era il momento di Dunlap”.
Le parole di Dunlap
Probabilmente avevo mille scenari diversi in testa su come sarebbe andata oggi, e non è andata come mi aspettavo. Penso che questa sia stata la parte più bella. Questo è il golf. Ho fatto molti colpi che non pensavo di fare e poi ne ho fatti altri che sono andati molto meglio di quanto mi aspettassi, e lo stesso vale per il putt Come ho detto, penso che questa sia la parte bella del golf”.
“Da ragazzino, si è soliti tre tutto il giorno sul putting green e ogni putt è un’occasione per vincere, che si tratti di un evento del PGA Tour, del Masters o dell’U.S. Open”, ha detto. “E per quell’ultimo putt mi sono preso un po’ più di tempo del solito e mi sono goduto il momento perché niente è scontato. Forse non avrò mai più questa possibilità e volevo solo godermela. Come ho detto, potrebbe non accadere mai più.”È tutto ciò che ho sempre sognato. Non dimenticherò mai la giornata di oggi”.
Ma siamo sicuri che di occasioni ne avrà ancora tante il giovane Dunlap. Perché se fai la storia, nessuno la dimenticherà mai.