Terzo giro della finale della Race to Dubai e terza giornata di splendido golf. Sull’Earth Course del Jumeirah Beach Estate di Dubai, i migliori giocatori dell’European Tour hanno dato ancora spettacolo. Il lungo percorso disegnato da Greg Norman, un par 72 da quasi 7.000 metri, ha consegnato in clubhouse il nome di Rory McIlroy come leader dopo 54 buche. Ottimo -5 di giornata per lui, per un -14 complessivo. Partito male con un bogey, il fuoriclasse nordirlandese ha innestato però presto una marcia vincente. È riuscito a mettere insieme sette birdie, frutto di un perfetto gioco con i ferri e di un putter tornato quello dei bei tempi. Unico freno alla sua galoppata, il bogey alla 17, par 3 insidioso con buca a isola.
Anche oggi giornata entusiasmante a Dubai per gli ultimi fuochi dell’European Tour (dalla prossima settimana si chiamerà DP World Tour), con continui colpi di scena e classifica sempre movimentata. Un colpo dietro McIlroy (-13) troviamo l’inglese Sam Horsfield, che a sua volta precede di una lunghezza lo scozzese Robert McIntyre e lo svedese Alexander Björk. Sono poi in quattro (-11) in quinta posizione Hansen, Catlin, Lowry e Morikawa. Questi ultimi due hanno condiviso per un tratto la vetta con McIlroy. Poi l’irlandese è stato bloccato da un doppio bogey alla 8 e il giovane fuoriclasse americano non ha portato più a casa un birdie dopo i tre nelle prime sei buche. In gioco a -10 anche un rinato Martin Kaymer.
Terzo giro senza molte pretese per i due azzurri in gara, già nelle retrovie dopo le prime 36 buche. Guido Migliozzi riesce però a giocare sotto par (-2), segnando sullo score quattro birdie e due bogey. Per lui, punteggio in par, che gli vale la 48a posizione insieme ad Adrian Meronk, polacco secondo al DS Automobiles Italian Open. Giro in par per Francesco Laporta (tre birdie e altrettanti bogey), con un +1 complessivo per il penultimo posto (50°) in classifica. Dietro di lui solo uno stravolto Bernd Wiesberger, perso nel deserto a +11.