Dopo tre sessioni chiuse 1-3 nel primo giorno e mezzo di gara di questa 43esima edizione della Ryder Cup, l’Europa aveva bisogno di una scossa per non perdere, già da oggi, la piccola speranza di una rimonta impossibile in stile Medinah 2012 domenica nei singoli.
I fourball del pomeriggio hanno però solo in parte bloccato la valanga americana, frutto di una reazione di orgoglio che si è finalmente vista negli europei, almeno in alcuni di loro.
Il 2 a 2 del pomeriggio, merito del duo Shane Lowry/Tyrrell Hatton, che hanno sconfitto a sorpresa Tony Finau e Harris Englis alla 18 1up, e della coppia ispanica Jon Rahm/Sergio Garcia, ancora vincenti questa volta contro Brooks Koepka/Jordan Spieth 2&1, non bastano per rimettere in piedi una situazione ormai quasi drammatica per la squadra di Padraig Harrington.
Le sconfitte di Tommy Fleetwood e Viktor Hovland contro Bryson DeChambeau e Scottie Scheffler e quella di Rory McIlroy e Ian Poulter contro i marziani Dustin Johnson e Collin Morikawa lanciano gli Stati Uniti alla vigilia dei singoli a 11 a 5 nel punteggio totale. Al team di Steve Stricker basteranno quindi solo 3 punti e mezzo per riportare la Ryder Cup a casa dopo cinque anni dal trionfo di Hazeltine.
Grande resta la delusione per alcuni giocatori chiave del team europeo, mai pervenuti e lontanissimi dai loro standard, su tutti Rory McIlroy, anche nei fourball di oggi ombra di se stesso e mai capace di imbucare nemmeno un birdie nel match giocato in coppia con Poulter.
Lo spirito europeo si è visto solo a sprazzi, merito questa volta di un brillante Shane Lowry, migliore europeo della giornata insieme a Jon Rahm, ancora una volta decisivo nell’ennesimo successo in coppia con il connazionale Sergio Garcia.
Troppo forti gli americani per poter pensare di ribaltare una situazione che ormai era già ampiamente compromessa dopo il triplo 3-1 subìto nei primi tre parziali. Con sei colpi di distacco alla vigilia dei singooli più che un miracolo servirà una missione (quasi) impossibile.
Ma se nel 2012 l’Europa riuscì a conquistare ben 8 punti e mezzo nei singoli ribaltando il 6 a 10 delle prime due giornate, questa volta ai ragazzi di Harrington ne servirebbero addirittura 9, impresa che pare davvero titanica considerando la forza degli americani e il pessimo stato di forma di alcuni big europei.
Della squadra di Medinah che nove anni fa scrisse la storia restano oggi solo Garcia, McIlroy, Westwood e Poulter. Da loro dovrà partire la carica per cercare almeno di onorare la maglia e non deporre le armi prima della sconfitta sul campo. Davanti al dream team americano la possibilità di tornare a casa domenica sera con una scoppola record è ormai davvero dietro l’angolo.