Un’altra epica edizione dell’Open Championship è andata in archivio. Il Royal Liverpool ha ospitato The Open numero 151, la tredicesima volta per il links di Hoylake che nella sua ultracentenaria storia ha visto trionfare leggende quali Walter Hagen, Bobby Jones, Tiger Woods e Rory McIlroy.
Proprio quest’ultimo, tornato alla vittoria la settimana prima nello Scottish Open a Reinassance, era insieme a Jon Rahm il vero grande favorito della vigilia. Il nordirlandese, a caccia della sua seconda Claret Jug a distanza di nove anni dal primo e unico successo nello Slam più antico, lo spagnolo pronto invece ad emulare il mito Seve Ballesteros e portarsi a casa, dopo il Masters di aprile, anche l’Open per eccellenza del golf mondiale.
Ci ha invece pensato un piccolo americano della Georgia, Brian Harman, a infrangere i sogni di Rahm e colleghi, trasformatosi in un vero e proprio gigante nei quattro giri giocati a Hoylake, letteralmente imprendibile per il resto del field già a metà torneo dopo il primo decisivo strappo di venerdì quando, con uno straordinario 65, ha messo tra sé e gli avversari un decisivo solco di ben cinque colpi.
Sabato e domenica Harman ha mostrato i primi segnali di pressione, del resto come avrebbe potuto essere diversamente. Ma, a differenza di quello che tutti o quasi ipotizzavano, il mancino americano ha tenuto i nervi saldi e recuperato i pochi colpi persi continuando la sua cavalcata solitaria sino alla Claret Jug. Nulla hanno potuto Cameron Young, partito con lui al via delle ultime 18 buche, solo ottavo al termine, e nemmeno Jon Rahm, Sepp Straka, Tom Kim e Jason Day, che con un totale di -7 hanno condiviso la seconda piazza a ben sei colpi di distanza da Harman.
Grande la delusione finale di Rahm, che dopo il giro record di sabato in 63, il più basso mai fatto registrare in un Open Championship nelle tredici edizioni giocate a Hoylake, non è andato oltre a un 70 finale.
Niente da fare nemmeno per i due beniamini di casa: Rory McIlroy ha chiuso sesto con -6 dopo una partenza sprint domenica che aveva fatto sperare nella clamorosa rimonta. Tommy Fleetwood ha lottato contro un putt impreciso per tutta la giornata decisiva, prima di crollare alla 17 e chiudere decimo a -4. Molte recriminazioni anche per l’unico italiano in campo per tutti e quattro i giri, Giudo Migliozzi.
Partito per le ultime 18 buche in 24esima posizione, il vicentino ha firmato un pesante 80 sotto la pioggia battente che lo ha fatto scivolare sino al 64° posto. Francesco Molinari, campione Open nel 2018 a Carnoustie, ha invece dovuto salutare il Royal Liverpool già venerdì al taglio.
Per Brian Harman è il primo successo in un major in trenta apparizioni e il ritorno alla vittoria dopo ben sei anni di astinenza. È il 31° americano a imporsi nella storia dell’Open Championship e il terzo mancino in 151 edizioni dopo il neozelandese Bob Charles (Royal Lytham & St Annes 1963) e il connazionale Phil Mickelson (Muirfield 2013).
Ma facciamo un passo indietro. L’emozionante settimana dell’Open Championship si era aperta come da ormai consolidata tradizione il lunedì, con il ritorno a casa della Claret Jug, il trofeo di golf più antico e ambito del mondo, per mano del suo campione in carica, l’australiano Cameron Smith, vincitore dodici mesi prima all’Old Course di St Andrews.
Al fianco di Mercedes-Benz
Ad accompagnarlo al Royal Liverpool la futuristica Mercedes-Benz VISION EQXX. La Casa della Stella da ormai dodici anni è al fianco dell’Open Championship in qualità di patron e official car e, come ogni anno, ha messo a disposizione un’imponente flotta di vetture, oltre cento, per giocatori, membri del comitato organizzatore e selezionati ospiti, garantendo la mobilità di tutti i protagonisti per l’intera settimana dell’evento.
Una partnership solida tra due realtà mondiali che condividono gli stessi valori di fondo, la passione per lo stile, l’eleganza e il rispetto per il verde.
Ad attendere Cameron Smith all’accoglienza Mercedes-Benz ad Hoylake c’era, come da ormai consolidata tradizione da diversi anni, il CEO della Royal & Ancient, Martin Slumbers, che ha ricevuto dall’australiano l’iconica brocca simbolo dal 1872 dell’Open Championship, dopo che la Challenge Belt fu vinta definitivamente da Young Tom Morris nel 1870 (nel 1871 il torneo non fu disputato in quanto la Claret Jug non era ancora stata prodotta).
Il campione australiano è giunto al Royal Liverpool a bordo di una vettura molto speciale e unica. La Mercedes‑Benz VISION EQXX è l’esempio di un nuovo concetto di mobilità elettrica studiato dalla Casa di Stoccarda, uno dei leader mondiali nel settore automotive in tema di ecosostenibilità e rispetto dell’ambiente.
Design all’avanguardia, costruzione leggera e dotata delle più innovative tecnologie, la VISION EQXX con una sola carica è in grado di percorrere una distanza di 1.000 chilometri nel normale traffico stradale. Un esempio di come la Casa tedesca sia in prima linea nel mondo dell’elettrico con progetti e sviluppi originali e all’avanguardia, con l’obiettivo di rendere il nostro pianeta sempre più green.
Una politica ampiamente condivisa con la R&A nell’ottica dell’accordo ormai ultradecennale di partnership con l’Open Championship, in cui Mercedes-Benz ha messo a disposizione una flotta di navette tutta rigorosamente elettrica per i trasferimenti dei protagonisti. “La Mercedes-Benz Vision EQXX mostra ancora una volta il grande impegno della Casa tedesca in tema di ecosostenibilità e siamo orgogliosi di poter mostrare il futuro della mobilità elettrica proprio qui all’Open Championship – ha dichiarato prima del torneo Martin Slumbers, amministratore delegato della R&A. Vorrei ringraziare il nostro partner di lunga data Mercedes-Benz per aver supportato la R&A con una flotta davvero imponente di oltre 100 veicoli, tra cui innovative auto ibride e completamente elettriche”.
“In qualità di partner dell’Open dal 2011, condividiamo il fascino per lo sport del golf e siamo orgogliosi di sostenere ancora una volta il più prestigioso evento al mondo – ha dichiarato Britta Seeger, membro del consiglio di amministrazione di Mercedes-Benz Group AG e responsabile marketing e vendite di Mercedes-Benz Cars -. Oltre a fornire mobilità a tutti i protagonisti del torneo con alcuni dei nostri nuovi modelli di punta completamente elettrici, siamo stati davvero felici di poter presentare a tutti i fan, agli addetti ai lavori e ai giocatori un’anteprima del futuro che ci attende con la VISION EQXX. L’Open Championship rappresenta la vetrina perfetta per far conoscere al mondo del golf intero il nostro concetto di lusso sostenibile e di mobilità del domani. L’obiettivo di Mercedes-Benz, come quello della R&A, è di arrivare presto alle zero emissioni, per un mondo sempre più green”.