Invece di un lungo volo per la Corea, dove la CJ Cup si è giocata in passato, sarà un viaggio di soli 15 chilometri verso sud. Quelli che hanno giocato al TPC Summerlin, si ritroveranno infatti a un passo dal nuovo teatro di gara di Las Vegas. Il field a invito è ridotto a 78 giocatori (non ci sarà Francesco Molinari) e sarà al via al Summit Club per la prima volta. Il percorso di Tom Fazio (6.800 metri, par 71) si trova non distante dalla famosa The Strip, la strada più nota di Las Vegas (Nevada).
Il Summit Club debutterà mettendo in campo dislivelli e green arroccati. L’acqua è in gioco su sette buche e ci sono 62 bunker da evitare. Non mancano gli spazi sui quasi 20 ettari di fairway e i green non sono da meno, con una media di quasi 620 metri quadrati. Grandi e soprattutto insidiosi, hanno forti pendenze non facili da interpretare.
Questa è la seconda CJ CUP consecutiva a Las Vegas. La scelta è dovuta alla pandemia e ai problemi sui lunghi viaggi. Per la seconda stagione consecutiva si gioca su un campo di Fazio. Shadow Creek (considerato da Golf Digest nella top ten americana dei percorsi pubblici) è stato il protagonista dell’anno scorso, quando Jason Kokrak, un habitué di Las Vegas, ha usato la sua conoscenza dei percorsi per ottenere la sua prima vittoria sul PGA Tour. È tornato a difendere il titolo e secondo i rapporti ha giocato al Summit Club più di una volta. In palio c’è una pesante borsa di 9,75 milioni di dollari con il vincitore che ne porta a casa un milione e 755mila, più 500 punti FedExCup.
Ma non sarà facile per Kokrak concedere il bis. Nel field di 78 invitati ci sono infatti tutti i migliori del mondo. Mancherà Jon Rahm, impegnato in madre patria nel trittico spagnolo, che questa settimana fa tappa a Valderrama.