Kurt Kitayama vince l’edizione 2023 dell’Arnold Palmer Invitational con un totale di -9 (67;68;72;72)
Non si poteva chiedere di meglio da uno dei tornei più iconici del calendario del PGA Tour, in quanto il quarto giro sul percorso del Bay Hill Club & Lodge, è stato scenario di un vero e proprio spettacolo al cardio palma.
Sembrava che nessuno volesse vincere il torneo e indossare il famoso cardigan rosso di Arnold Palmer. La tensione dei giocatori, durante la giornata conclusiva di ieri, traspariva ad ogni colpo sbagliato e a ogni putt mancato.
E di errori ieri ce ne sono stati davvero molti.
A partire dal vincitore finale Kitayama che, partito con un colpo di vantaggio sul norvegese Victor Hovland, ha provato subito a prendere il largo in classifica con tre birdie siglati nelle prime sette buche, fissando l’asticella del leader a -11.
Si sa però che nel golf nulla è scontato, e proprio Kitayama è stato protagonista di un piccolo dramma sportivo quando il suo driver alla nove è andato di qualche centimetro fuori limite, portando il giocatore americano a chiudere con un triplo bogey.
Nessuno aveva mai vinto questo torneo realizzando un doppio e un triplo bogey durante tutto il torneo.
A quel punto con il leader a -8, la classifica si è fatta davvero molto corta, dove tanti top player hanno provato ad approfittarne, a partire da Jordan Spieth, che grazie a quattro birdie nelle sue prime sette buche si portava a -10 totale.
I sogni di gloria per Jordan Spieth però si sono infranti sui green delle seconde nove, quando il suo putt ha smesso di funzionare, sbagliando quattro putt dalla corta distanza. Il giocatore americano chiuderà il suo torneo in quarta posizione a pari merito a -7 dopo un in giro in 70 (-2) per la sua seconda top ten in poche settimane dopo quella ottenuta al Phoenix Open.
In quarta posizione a pari merito con Jordan Spieth concluderanno a -7 Patrick Cantlay (68), Scottie Scheffler (73) e Tyrrel Hatton (70).
Con Jordan Spieth fuori dai giochi, chi ha provato a impensierire Kitayama è stato l’ex numero 1 del mondo Rory McIlroy che, grazie a quattro birdie su cinque buche, siglati dalla 9 alla 13, si portava in vetta alla classifica a -8, quando due ganci dal tee al par 3 della 14 e al par 4 della 15, gli hanno causato due brutti bogey, facendo perdere le speranze di vittoria al giocatore nord irlandese.
McIlroy ha poi avuto la possibilità di impensierire il futuro campione, grazie a due ottimi colpi all’ultima buca, senza però riuscire a sfruttarli, chiudendo solo con un par la buca 18 per un totale di -8 (70 di giornata), che alla fine gli varrà la seconda posizione a pari merito con Harris English, autore di un ottimo quarto giro bogey free chiuso in 70 (-2).
A quel punto lo spettro di un play off a più giocatori era nell’aria, ma Kitayama aveva ancora un asso nella manica. Dopo aver mancato il birdie alla facile buca 16, non si è lasciato intimidire dall’avanzata dei suoi avversari, riuscendo a realizzare un lungo putt per il birdie alla penultima buca fissando il parziale a -9.
La 72esima è stata poi la chicca finale di un torneo dominato da Kitayama dal secondo giro di venerdì fino a alla giornata conclusiva di ieri. Dopo un legno 3 finito nel rough di sinistra, il giocatore americano ha eseguito un secondo colpo perfetto prendendo il green da una posizione per nulla agevole. A quel punto gli bastavano due putt per vincere, ma il putt per il birde non è voluto entrare lasciandogli però il più corto e facile dei tap in per la vittoria vittoria finale.
Il 30enne americano, originario della California, che nella sua carriera ha giocato in quasi tutti i circuiti professionisti del mondo, dal Sunshine Tour al Korn Ferry Tour, aveva all’attivo già due vittorie sul PGA Tour (Mauritius e Oman), ma con la vittoria di ieri all’Arnold Palmer Invitational, è entrato di diritto nella categoria dei top player mondiali.
Kitayama, che durante tutto il torneo ha mostrato nervi saldi e un ottimo atteggiamento in campo a livello mentale, si è lasciato andare a un pò di emozione durante l’intervista a fine gara-
Le dichiarazioni del vincitore post gara:
“Non mi sono spaventato dopo aver realizzato il triplo bogey alla buca 9. Alla 14 poi ho pensato realmente di essere ancora in contention per la vittoria finale e sono davvero contento che sia successo”.
Con la vittoria di ieri Kurt Kitayama, oltre a una prima moneta stellare da 3.6 milioni di dollari, si posiziona al sesto posto della FedExCup, recuperando ben 33 posizioni, mentre nel ranking mondiale raggiunge il 46esimo posto.
A fine gara, emozionato e raggiante, può indossare finalmente il cardigan rosso, omaggio al “The King” Arnold Palmer dopo la sua scomparsa nel 2017.
C’è tanta Italia a Bay Hill
Da segnalare l’ottima prova di Francesco Molinari che chiude il suo torneo in 14esima posizione a parimerito con un totale di -4, dopo aver concluso un buon quarto giro in 70 (-2) grazie a sei birdie e quattro birdie nel suo score.
Il vincitore porta sul percorso di Bay Hill la moda italiana, visto il suo abbigliamento firmato interamente Chervò.
Prossima settima si torna in campo per il torneo che tutti considerano di fatto “il quinto major”, infatti da giovedì 9 a domenica 12 marzo, sul celebre percorso del TPC Sawgrass, andrà in scena il The Players Championship, dove scenderanno in campo oltre a tutti i top player mondiali, anche il vincitore di questa settimana e Francesco Molinari.