A Scottie Scheffler il WGC-Dell Techologies e la vetta del mondo
Una domenica che difficilmente si potrà dimenticare quella del giovanissimo Scottie Scheffler, che sul green del 15 dell’Austin Country Club ha vinto il suo primo World Golf Championship.
Un’incredibile escalation di risultati senza precedenti la sua, con tre vittorie nelle ultime cinque apparizioni, che non solo lo mantengono ben saldo in testa alla classifica della FedEx Cup, ma lo hanno addirittura portato per la prima volta in carriera sulla vetta della classifica mondiale
Spodestato Jon Rahm, è ora lui a sedersi sul gradino più alto del World Ranking ad appena 25 anni di età. Grazie a questo risultato Scheffler ha raggiunto nomi del calibro di Tiger Wood e Jordan Spieth tra più giovani numeri un di sempre, sotto i 25 anni.
L’abbraccio con il padre al termine del match finale contro Kevin Kisner vale l’intero torneo.
“Ti amo, Scott. Sono la persona più orgogliosa di tutte, sei un giovane meraviglioso, umile divertente e appassionato”.
Ad abbracciarlo emozionata anche la moglie Meredith, che non si perde mai una sua vittoria. Si sono conosciuti al liceo e, quando sabato sera ha scoperto che Scottie aveva la possibilità di diventare numero 1 del mondo, l’ha solamente fissato negli occhi e chiesto: “Promettimi che non cambierai mai”.
“Non mi sento il numero 1 al mondo. Mi sento lo stesso ragazzo di quattro mesi fa e spero che questa sensazione non cambi in futuro”
Da una famiglia così si capisce quanto siano importanti i valori per il giovane campione texano che, dopo questa vittoria nel WGC-Dell Technologies, la terza in cinque gare disputate, è ora secondo solo a David Duval per numero di titoli conquistati nel breve periodo. Nel 1996 Duval conquistò tre successi sul PGA Tour nel giro di soli 21 giorni.
Scheffler non ha regalato nulla nelle cinque giornate di match-play disputate. Un gioco pulito, solido e infallibile intorno e sui green gli hanno permesso di portare a casa buca dopo buca i suoi match fino alla finalissima con Kevin Kisner, un osso duro da battere, uno dei più forti al mondo in match play.
Ma anche il 38enne americano, alla fine, si è dovuto inchinare allo strapotere del texano, supportato dal pubblico e dalla sua meravigliosa e numerosa famiglia: il padre, la madre, tre sorelle e la moglie.