Giocare nel Middle East ad Antoine Rozner evidentemente piace. Basta guardare dove il 31enne parigino ha conquistato i suoi tre titoli sul DP World Tour sino ad ora in carriera: Mauritius Open (2022), Qatar Masters (2021) e Golf in Dubai Championship (2020).

Reduce da un’ottima stagione 2024 in cui ha segnato ben sei Top 10, buttando tra l’altro al vento il successo nell’Open d’Italia a Cervia, Rozner proprio a Dubai è tornato a splendere, firmando nella secondo giro del DP World Tour Championship il miglior score di giornata, 65.

A sorpresa è lui il leader a metà torneo, senza però dimenticare che il francese sta attraversando un ottimo momento di forma, come dimostra il 4° posto nel Genesis Championship di fine ottobre e il 6° di settimana scorsa al Abu Dhabi HSBC Championship.

Per lui un giro bogey free, con lo strappo decisivo dei tre birdie consecutivi tra la 14 e la 16 con cui ha preso la leadership prima dell’arrivo degli ultimi team in campo.

Una giornata quella di venerdì che era iniziata nel segno di uno strepitoso Rory McIlroy, partito fortissimo con quattro birdie nelle prime sette buche ma poi arenatosi dalla 8 in avanti, in cui ha iniziato a perdere precisione dal tee e feeling con il putter (32 alla fine quelli tirati oggi).

Ma McIlroy si sa, ci ha abituati ormai da anni a imprevedibili alti e bassi. E così è stato anche questa volta alla 18 dell’Earth Course, dove il numero 3 del mondo ha mostrato tutta la sua immensa classe: green preso in due con uno strepitoso legno 3, ed eagle sfiorato per il clamoroso aggancio finale a Rozner.

Con 69 e un totale di -8 è secondo in compagnia proprio del compagno di gioco di oggi, Tyrrell Hatton, che ha mancato anche lui l’aggancio last minute alla vetta sbagliando il putt per il birdie alla 18.

Per McIlroy, leader incontrastato di questa Race to Dubai 2024 virtualmente già sua (l’unica possibilità per il nordirlandese di non conquistare il sesto ordine di merito continentale sarebbe un successo di Thristan Lawrence, attualmente 34°), un 69 che lo lascia in corsa per quella che sarebbe la sua terza vittoria nel torneo dopo i titoli del 2012 e 2015.

Rozner se la dovrà vedere anche con un altro osso duro, Tyrrell Hatton. Combattivo e indomabile, l’inglese ha avuto il grande merito di non mollare mai un giro iniziato non certo nel migliore dei modi (partito in testa con McIlroy, alla 6 aveva quattro colpi di ritardo dal norirlandese). Il birdie dalla lunga distanza proprio alla 6 ha come d’incanto spazzato le imprecisioni delle prime buche, ridando fiducia ad Hatton che è tornato ad esprimere un gioco solido e senza sbavature.

Capitolo Italia tra alti e bassi in questa seconda giornata.  Guido Migliozzi con 70 ha recuperato dieci posizioni salendo al 21° posto con un totale di -2 (per il vicentino solo un bogey in 36 buche e tre birdie all’attivo) e da domani proverà a risalire ancora per puntare a conquistare una delle dieci carte per il PGA Tour 2025.

Giro invece da dimenticare in fretta quello di Matteo Manassero, autore di un pesante 77 che gli ha fatto perdere 30 posizioni in classifica. Condivide il 41° posto con un totale di +3 anche con l’altro azzurro impegnato questa settimana a Dubai, Francesco Laporta, che ha chiuso oggi in 75 dopo il 72 di apertura.

Questa la classifica finale al termine della seconda giornata del

DP World Tour Championship