Si è appena conclusa la seconda mattinata di foursome e le sorti per la squadra europea iniziano a essere compromesse. Per la terza volta di fila gli americani escono dai doppi con un secco 3 a 1. Il dream team a stelle e strisce imbuca, elemento imprescindibile se si vuole vincere. A differenza degli europei che invece non riescono a trovare il ritmo giusto lasciando in campo colpi preziosi per il risultato finale.
Un sabato mattina contrassegnato da continui sali e scendi. Da un inizio difficilissimo con tre incontri a favore degli Stati Uniti a ribaltoni che riportano l’Europa ancora in corsa. Dopotutto questa è la Ryder Cup. Tutto può cambiare in un attimo.
Grande lavoro dei due spagnoli veri trascinatori della compagine europea. Partiti malissimo e sotto 3 down dopo le prime tre buche, Jon Rahm e Sergio Garcia hanno ribaltato una situazione che sembrava compromessa.
Seconda vittoria per 3&1 per gli ispanici contro Books Koepka e Daniel Berger.
Garcia vero mattatore
Un inizio in salita con tanti errori e poi la svolta con il driver della 5, il putt imbucato dalla lunga distanza così come l’approccio alla 10. E quel legno alla 16 perfetto a meno di due metri dalla buca. Nei momenti decisivi e di svolta del match lui c’è sempre dimostrando ancora una volta di essere uno degli uomini più preziosi per il capitano Padraig Harrington. 27 punti e mezzo per Garcia. mai nessuno come lui!
Europa in difficoltà
Harrington prova a cambiare ancora le carte in tavola. A parte la coppia inossidabile Rahm-Garcia, mescola nuovamente i nomi ma, purtroppo, con poco successo.
Difficile però stare al passo quando i tuoi avversari imbucano sempre e nei momenti cruciali tirano fuori veri e propri “colpi dal cilindro”.
Paul Casey e Tyrell Hatton hanno accusato due perfetti Collin Morikawa e Dustin Johnson. Qualche spiraglio sembrava essersi acceso alla 14 con l’eagle di Casey. Ma dopo quel momento, quando bisogna schiacciare sull’acceleratore e sfruttare il momento propizio, i due europei non c’erano e alla 17 stringono le mani agli avversari.
Con il duo Daniel Wiesberger – Viktor Hovland ci avevamo creduto. I due rookie erano partiti con il piede giusto andando 3 up contro gli amici e compagni di squadra Justin Thomas e Jordan Spieth. Ma l’esperienza dei due giocatori americani ha fatto la differenza. Il gioco lungo non è mai stato di altro livello ma il putt è quello che, come negli atri incontri, ha fatto la differenza regalando alla compagine USA il secondo punto della giornata con 2 up.
Stessa sorte per Lee Westwood e Matthew Fitzpatrick che si sono trovati davanti la coppia Patrick Cantlay e Xander Schauffele, due super potenze soprattutto sui green.
Con l’ultimo match della mattina che si chiude 2&1 per i padroni di casa, la situazione si fa davvero critica. Con uno schiacciante con 9 a 3 si va verso i fourballs del pomeriggio.
Rory McIlroy è chiamato alle armi. Dopo una pessima prima giornata, il nord irlandese deve in qualche modo trascinare la squadra visibilmente abbattuta.
Ci sono ancora quattro preziosi punti da guadagnarsi. Le sorti sembrano compromesse ma nulla ancora è dato per perso.
Tra poco si torna in campo. Queste le coppie del pomeriggio:
Tony Final e Harris English contro Shane Lowry e Tyrell Hatton
Brooks Koepka e Jordan Spieth contro Jon Rahm e Sergio Garcia
Scottie Scheffler e Bryson DeChambeau contro Tommy Fleetwood e Viktor Hovland
Dustin Johnson e Collin Morikawa contro Ian Poulter e Rory McIlroy