Il golf è entrato nelle scuole con l’obiettivo di far appassionare e accogliere sempre più bambini pronti a innamorarsene e praticarlo con amici e famiglia.
Sappiamo bene quanto sia importante lo sport tra i ragazzi, quanto contino le ore di educazione fisica e le attività sportive pomeridiane.
Sì, perché lo sport non forma solo bambini sani, è anche un potente maestro di vita raccogliendo dentro di sé tutti quei principi che si ritrovano alla base del processo di sviluppo. Insegna il rispetto, la tolleranza, il significato di vittorie e sconfitte e l’accettazione di queste ultime.
È attraverso le discipline sportive che i bambini hanno la possibilità di conoscere e apprendere valori come l’amicizia e la solidarietà, la fiducia in se stessi e negli altri.
Con lo sport si sperimenta l’autostima, l’autodisciplina, la leadership e il lavoro di squadra, così come la capacità di affrontare i problemi e, non da meno, la lealtà. Bene, è proprio qui che si inserisce a gran voce una disciplina a noi cara che negli anni ha dovuto fare i conti con le malelingue, la non conoscenza e, ahimè spesso, con l’ottusità delle persone: il golf.
Ricordo ancora con non troppo piacere i miei anni scolastici e le barriere che alcuni professori cercavano di ergere sopra la mia passione golfistica.
Sono felice di affermare che non sono riusciti nell’intento, ma quante volte invece che incentivare la pratica di sport “non convenzionali” si è cercato di inabissare un giovane talento solo perché quel tipo di attività sportiva agli occhi esterni era considerata troppo di nicchia?
Per fortuna le cose sono in netto miglioramento, merito di chi crede nella crescita dei bambini e dei ragazzi piantando in loro il seme dell’amore per lo sport, in tutte le sue forme.
Golf a Scuola
Ecco, quindi, che anche il golf entra tra i banchi con “Golf a Scuola”, un progetto nazionale in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministro per lo Sport e i Giovani e l’Istituto per il Credito Sportivo. L’obiettivo principale è chiaro e preciso: favorire la promozione e la diffusione del gioco e, soprattutto, portare nuova linfa vitale all’attività giovanile nei Club dei Giovani dei circoli.
Questa iniziativa, già partita in molte regioni italiane, ha anche il supporto di Regione Lombardia.
L’accordo prevede la valorizzazione degli alunni più meritevoli, secondo la valutazione dei maestri di golf e un sistema di monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti, che copriranno fino al 70% della quota di iscrizione ai Club dei giovani. L’iniziativa mira a integrare o sostituire l’ora di educazione motoria con la lezione di golf e, da parte sua, la FIG ha riservato alle scuole aderenti un kit didattico e un kit da gioco con attrezzature specifiche per la pratica.
Così, invece che giocare a palla avvelenata o fare un percorso a ostacoli, i bambini si cimenteranno in tre o sei ore di lezione per ogni istituto, suddivise in una o due ore a settimana per ogni singola classe. L’iniziativa ha già avuto un ottimo riscontro con 17 regioni italiane coinvolte, 63 scuole primarie con 227 classi, 4.440 tra alunni e alunne e 31 circoli che hanno aperto i propri cancelli ai piccoli studenti.
Ho incontrato alcuni bimbi in occasione della presentazione del progetto per il lancio della collaborazione tra FIG e Regione Lombardia e quasi tutti si sono mostrati entusiasti per aver già testato il primo swing. Alcuni si chiedevano quando sarebbero tornati al golf club per la lezione con il maestro, altri raccontavano già dei putt imbucati. Qualcuno, invece, voleva solo la merenda.
Il punto è che coltivare il golf fin da piccoli divertendosi porterà una nuova spinta al nostro movimento. Certo, ci sarà sempre qualcuno pronto a puntare il dito, a criticare solo per partito preso e chi, invece, contribuirà alla crescita del movimento giovanile.
E chissà che il nuovo Matteo Manassero non sia già nascosto dietro uno di questi banchi di scuola.