Roberto Zappa torna con la seconda puntata sul putting dedicata ai tre punti fondamentali che ogni giocatore deve adottare per essere più incisivo sui green.

Augurandomi che dopo l’articolo del mese scorso siate stati qualche pomeriggio in più in putting green ad affinare la tecnica per un miglior rotolo della palla, andiamo ora a scoprire come trasformare questo lavoro in qualcosa di pratico che ci aiuti a imbucare qualche colpo in più.

Come già anticipato, i tre punti fondamentali per ottenere una miglior performance in campo sono in puro gergo golfistico: Reading, Aiming e Pace.

Roberto Zappa: il Pace

Andiamo ad analizzarli partendo dal “pace”, cioè la velocità d’ingresso della palla in buca.

Tre sono le velocità su cui lavorare: la 0, quando la palla entrerà in buca dal bordo alto con il massimo della pendenza.

La velocità un piede oltre la buca (30 centimetri), quando la palla cadrà nel centro esatto e, infine, la velocità 2 piedi oltre la buca (60 centimetri), quando la palla urterà il bordo opposto al centro e dopo un breve salto verso l’alto cascherà in buca. 

Tutto quello che supererà i 60 centimetri oltre la buca saranno considerati colpi sbordati che non hanno nessuna probabilità di entrare.

Roberto Zappa: il Reading

A questo punto occorre approfondire il concetto di lettura della pendenza, il “Reading”.

In realtà, è qualcosa di estremamente complesso che richiede una base di partenza puramente scientifica legata principalmente all’effetto che la pendenza del terreno e la gravità hanno sulla direzione della palla.

Immaginiamo di essere all’apice di una collina perfettamente liscia e di trovare la buca posizionata al di sotto di essa.

Se dovessimo lasciar scivolare una palla da quel punto, la gravità non avrebbe nessun genere di effetto sulla sua direzione e finirebbe nel centro della buca “putt dritto”.

Più mi allontano da questo famoso putt dritto, sino ad arrivare ad un angolo di 90° dalla buca, più la pendenza del terreno e la gravità avranno influenza sulla direzione del colpo. 

Ecco perché come primo aspetto per migliorare la nostra lettura dei green occorre imparare a individuare il colpo dritto e, da quel punto, valutare quanto ne siamo distanti per dare infine un valore alla direzione di tale colpo.

Roberto Zappa: l’Aiming

Infine, per potenziare la nostra mira, “Aiming”, occorre come prima cosa individuare come unità di misura qualcosa di definitivo e facilmente riconoscibile dal nostro cervello.

Le dita, le spanne o altro sono più difficili da visualizzare rispetto alle palle e alle buche che abbiamo costantemente sotto agli occhi.

Una volta fatta la lettura del green dobbiamo individuare un punto nei pressi della buca che sia per quanto più possibile chiaro (una palla a sinistra, una buca destra ecc…).

Fatte tutte queste analisi, di seguito trovate un esercizio che vi aiuterà a mettere assieme i tre punti fondamentali per imbucare. 

Un esercizio per tutti

Andate sul putting green e a una distanza di tre metri dalla buca fissiamo la posizione di partenza della palla con un tee.

A due terzi di distanza dalla palla o a un terzo dalla buca, andiamo a posizionare due monetine.

Con il primo putt la palla cadrà in buca dal bordo alto combaciando con la velocità 0 e passerà quindi sopra la monetina più alta.

Con il secondo esercizio, la pallina dovrà passare nel mezzo delle due monetine andando perfettamente in centro buca con velocità ipotizzata di un piede.

Infine, la terza palla passerà sopra monetina bassa con velocità due piedi bordo opposto al centro con leggero salto.

Questo difficile ma produttivo esercizio sono certo che vi aiuterà ad allenare e a migliorare i tre punti fondamentali per imbucare, nel tentativo di avere un’estate migliore sui green!

 r.zappa@italiangolfacademy.com