In questa prima puntata dedicata al putting, Roberto Zappa, vincitore della Pallina d’Oro – Targa Fulvio Golob, analizza tre esercizi che vi aiuteranno a far partire la pallina in linea, con il giusto rotolo e la corretta velocità.

Sono dell’idea che una buona tecnica possa influenzare al massimo per un 30% la performance in gara ma, nonostante questa premessa, appare evidente che la base di partenza per essere un buon puttatore sia quella di far partire la palla in linea, con il giusto rotolo e la corretta velocità.

Roberto Zappa: a lezione di putting

Ecco, quindi, che in questa prima puntata dedicata al putt andremo ad analizzare tre esercizi che avranno il compito di farvi migliorare la tecnica in modo semplice senza troppi pensieri per la testa. 

Occorre una premessa utile a sfatare alcuni luoghi comuni che per diversi anni ci hanno accompagnato durante la pratica in putting green.

Su tutti, il movimento del putter, che al contrario di quanto si creda, in realtà incide di un 5% sulla direzione iniziale della palla.

Sì, avete capito bene, muovere il bastone dritto in realtà non ci aiuterà a trovare quella fiducia sui green di cui si sente tanto parlare. 

Roberto Zappa: l’aspetto chiave nel putting

L’aspetto più importante è invece saper riportare l’angolo della faccia del bastone dritta al bersaglio al momento dell’impatto con la pallina.

Questo fondamentale aspetto tecnico ha dei legami stretti con il movimento del corpo/bastone e delle mani.

Per questo occorre come priorità assoluta scegliere un putter adatto alle proprie caratteristiche fisiche, che ci consenta di prendere un corretto setup e, a quel punto, permettere alle spalle di compiere una leggera rotazione lasciando che le mani naturalmente seguano la traccia disegnata dalla testa del bastone.

Roberto Zappa: 3 semplici esercizi per migliorare

L’esercizio più semplice da suggerirvi per ottenere questo risultato è quello di utilizzare un template da appoggiare sul putting green, mirando al nulla, cercando semplicemente di far partire la palla all’interno di due tee poco più larghi della palla che andremo a posizionare a 60 centimetri di distanza dalla posizione di partenza.

Secondo step: la traiettoria

Secondo step è accertarsi che la palla rotoli correttamente e per fare questo la forbice tra la traiettoria e la faccia del bastone deve restringersi ai minimi termini.

Dato che per raggiungere questo “face to path” vicino allo zero richiederebbe un intervento tecnico approfondito, agiamo anche in questo caso con un esercizio che ci consenta naturalmente di imprimere il giusto rotolo alla palla.

Occorrono due strumenti: un filo elasticizzato e tre palle bicolore.

Mettendoci in questo caso in una zona pianeggiante del putting green, anche qui senza la buca, alleniamoci a controllare che la palla rimanga al di sotto del filo il più a lungo possibile e che la linea di mezzeria dei due colori rimanga invariata per tutto il suo rotolamento.

“Pace” e timing

Vediamo infine come migliorare il famoso “pace”, tradotto: un buon controllo di velocità della palla, che è strettamente legato al timing.

Nella parola timing vengono racchiusi diversi aspetti legati al tempo, alle velocità e alle accelerazioni.

Per far sì che questa combinazione magica avvenga il più volte possibile, dobbiamo assicurarci di avere un buon rapporto tra la testa del bastone, la fase iniziale con il putter e il movimento in uscita verso la buca. In percentuale direi un 45% nel back e un 55% dall’impatto in poi. 

Un drill semplice ed efficace

L’allenamento migliore è quello di creare una postazione con tre tee che misurino una distanza predefinita casuale.

Diciamo un grip del nostro putter nel back e un grip più una palla nel finish.

Occorre quindi un metronomo che scandisca tre tempi differenti: quello della partenza, quello all’apice del backswing e quello all’impatto con la palla.

Rispettando questi tre intervalli di tempo al momento giusto e con il corretto rapporto tra salita e discesa, saremo certi di migliorare il nostro timing e, di conseguenza, di avere un pace migliore in gara da ogni distanza ci ritroveremo a puttare.

Questi tre esercizi vi potranno aiutare ad avere una pratica migliore che vi possa assicurare di raggiungere una tecnica sufficientemente corretta per far partire la palla in linea, con il giusto rotolo e la corretta velocità.

Per scoprire poi i tre aspetti fondamentali per imbucare di più in campo in gara, vi do appuntamento sul prossimo numero di Golf & Turismo.