Per divertirsi e amare sempre di più il golf, occorre avere bene in mente quanto sia fondamentale conoscere le basi di una buona strategia in campo


Imparare a gestire il gioco, in gara o in allenamento, è qualcosa di veramente importante ai fini del divertimento. Sì, perché di questo si tratta, di divertirsi, un aspetto che si può raggiungere più facilmente quando lo swing funziona, quando la palla vola e quando si consegna un buono score. Occorre però fare attenzione perché il rischio che il golf diventi una frustrazione è concreto.
Per evitare che questo possa succedere vorrei avvicinarvi maggiormente al mondo della visualizzazione del colpo e della strategia di gioco in campo.

Consigli molto pratici e poco tecnici che potranno aiutarvi a risparmiare qualche colpo in più in campo e quindi godervi maggiormente la vostra giornata.

Partiamo con una citazione storica del grande campione Jack Nicklaus:

“Un buon colpo è composto da 50% visualizzazione, 40% set up e 10% swing”

Occorre a questo punto chiarire meglio il concetto di visualizzazione del colpo, che spesso viene confuso con l’idea di chiudere gli occhi e vedere una palla che, volando angelicamente nel cielo, atterra giù nel centro del fairway o a pochi centimetri dalla buca. Riaprendo poi gli occhi e seguendo il colpo ci accorgiamo che spesso la realtà è molto più crudele e il rasoterra con palla persa nel cespuglio si concretizza in pochi secondi. 

Quattro domande da porsi per visualizzare

Per visualizzare un colpo correttamente e, quindi, come dice Nicklaus aver fatto già il 50% del lavoro, occorre porsi quattro semplici ma fondamentali domande nel seguente ordine: com’è il lie della palla? (tradotto, come si trova la palla sul terreno).
Qual è l’ostacolo da evitare? Qual è l’obiettivo da raggiungere? Quanti metri devo fare?
La tendenza più comune alla nuova generazione di golfisti nati con il gps nella sacca è quella di arrivare sulla palla, misurare la distanza, scegliere il bastone e cercare di eseguire uno swing talmente perfetto, valore pari al 10%, nella speranza che la palla decolli. 

Prendiamo spunto dai grandi campioni su come preparano il colpo, l’esempio migliore che mi viene da fare è quello di Miguel Ángel Jiménez che una volta raggiunta la palla, senza nessun dispositivo in mano, inizia a fare le valutazioni necessarie.

Il lie della palla è quello che detta legge e che può determinare il colpo nel bene e nel male

Deve essere visualizzato correttamente nelle sue più nascoste sfumature che sono: è in salita o è in discesa? La pallina è più alta o è più bassa dei piedi? È sollevata nell’erba o è nascosta nel terreno? 

Grazie alla cura di questi preziosi dettagli il giocatore potrà successivamente decidere quale ostacolo non mettere in gioco, quale parte del percorso cercare di raggiunge e, solo successivamente, misurare la distanza. Non voglio essere frainteso, personalmente sono estremamente favorevole ai vari supporti di misurazione, vorrei semplicemente che fosse l’ultima informazione prima della scelta del colpo e non l’unica.

Una volta recuperate tutte queste informazioni, occorrerà prendere il giusto setup nel tentativo di soddisfare l’altro 40% che potrebbe rovinare una corretta visualizzazione e un buono swing.
Per farlo è necessario conoscere come comportarsi a seconda delle diverse posizioni della palla rispetto ai piedi e rispetto al terreno.

Il consiglio migliore che mi sento di dare per potenziare questo aspetto è quello di rispolverare la ormai datata lezione in campo con il proprio maestro.

L’ideale sarebbe quello di programmare almeno una volta la mese l’uscita in campo per “rubare” tutti quei consigli pratici su come affrontare le diverse situazioni che si possono creare. Se nella sacca avete un taccuino dedicato al golf, o più semplicemente, nella cartella “Note Golf” del telefono, appuntatevi le situazioni strane che vi capitano di volta in volta in modo da poterle poi approfondire durante l’allenamento in campo.

Se vogliamo quindi trascorrere una piacevole giornata anche quando il nostro swing è rimasto negli spogliatoi, dobbiamo potenziare il percorso di apprendimento in campo mettendo in pratica una corretta visualizzazione del colpo e, soprattutto, affidandoci maggiormente ai consigli di un bravo coach.

 r.zappa@italiangolfacademy