Un fenomenale Cuba Gooding Jr, nudo come mamma lo aveva fatto, urlava a un basito e rassegnato Tom Cruise, una frase che è entrata nella storia del cinema: ”Ricoprimi di soldi!”, che in lingua originale era appunto “Show me the money!”.

Correva l’anno 1996 e il film in questione era Jerry Maguire.

Il rapporto tra soldi e sport

La storia raccontava il rapporto atleta-manager, e grazie a un cambio di priorità nelle vita professionale di Jerry (Tom Cruise) e il tentativo di redimere il mondo dei procuratori, aveva praticamente azzerato la sua scuderia.

L’unico superstite rimasto era Rod Tiddwell (Cuba Gooding Jr), stravagante quarterback dei Cardinals, dal carattere non certo facile, ma dal carisma unico.

Ho preso questo film come esempio perché, nonostante siano passati 28 anni, i soldi continuano sempre di più a comandare nello sport, nessuno escluso, anche nel nostro amato golf.

Giocatori che vengono ingaggiati come nel calcio e strapagati a prescindere dal loro futuro rendimento.

Cifre mostruose che farebbero impallidire anche tanti procuratori calcistici, teoricamente avvezzi a strappare “agreement” milionari.

Il caso Jon Rahm

Purtroppo, in Italia, il passaggio di Jon Rahm per una cifra di oltre 500 milioni di dollari ha ghettizzato ancora di più l’idea di questo sport, rendendolo, nella testa di molti un gioco inarrivabile e solo per ricchi.

A un certo punto si è parlato anche del passaggio di Rory McIlroy sotto l’egemonia araba, per una cifra a quasi nove zeri.

Chissà perché nel calcio invece la percezione sugli ingaggi fa aumentare ancora di più la voglia di iniziare e seguire i tornei…

L’avvento della lega araba, come nel pallone, ha creato un vero e proprio scompiglio.

Ingaggi stratosferici, dichiarazioni al vetriolo da parte di tanti giocatori protagonisti del PGA e del DP World Tour, promesse e dietrofront, diktat e tentativi di mediare. Insomma, abbiamo assistito a un vero e proprio circo.

Ascanio Pacelli sul LIV Golf

Io sono sempre stato favorevole al LIV, soprattutto per la modalità attraverso la quale si svolgono i tornei.

Una vera e propria ventata di aria fresca.

In tempi non sospetti avevo dichiarato che prima o poi si sarebbe arrivati a un cessate le armi tra i vari tour.

Sarebbe stato concesso ai transfughi approdati sul LIV di poter nuovamente partecipare alla Ryder Cup.

Va reso merito agli arabi che la nuova lega ha costretto gli altri circuiti a doversi adeguare o perlomeno ad aumentare i montepremi dei tornei più importanti.

PGA Tour vs LIV Golf: soldi o gloria?

Fa strano vedere alcune tappe dell’ex European Tour, con montepremi di 3/4 milioni, con solo giocatori molto giovani e spesso provenienti dalle basse classifiche.

Questo perché tra i primi venti del World Ranking, una buona fetta gioca nel LIV e l’altra ha messo le radici sul PGA Tour e neanche a tempo pieno.

I grandi giocatori, che guadagnano milioni e milioni durante l’anno, hanno preso ormai il vizio (più che legittimo) di conservare le energie per i major e per le gare da 20/25 milioni di montepremi, non partecipando quindi ai tornei ormai classificati ‘minori’.

A rimetterci sono sempre i tifosi, specie quelli che non hanno la possibilità di assistere ai grandi eventi, indovinate perché?

Già, per un fatto di soldi…