Cari amiche e amici di Golf&Turismo, in questo numero speciale dedicato al Masters ho il piacere di rivivere insieme a voi quella che è stata la mia prima volta ad Augusta lo scorso anno.
Come sapete, dopo esser arrivato quarto allo U.S. Open 2021, ho ricevuto l’invito a partecipare all’edizione 2022 del major a cui tutti noi sogniamo di prendere parte fin da piccoli.
Varcare il Magnolia Lane
Appena ho varcato Magnolia Lane mi è sembrato di vivere un sogno: avevo già visto un sacco di clip, immagini e video del Masters, ma per via del mistero e del divieto di utilizzare i telefoni una volta passati i cancelli, non sai davvero cosa puoi aspettarti.
Al mio arrivo sono stato accolto da tantissimi poliziotti, che dopo avermi chiesto se fossi un giocatore o un caddie, mi hanno indicato la strada dove parcheggiare la mia auto facendomi sentire subito a mio agio.
Mi ricordo benissimo di essermi fermato ad ammirare l’aiuola con il logo del Masters posizionata proprio all’ingresso dell’Augusta National: è stato emozionante!
Con me, per tutta la settimana, c’era anche la mia famiglia. Avevamo preso due case nel quartiere Evans, non lontano dal golf, dove in una c’ero io, la mia ragazza, il mio caddie e Alberto Binaghi. Nell’altra i miei genitori con mia sorella e le cugine di mio padre con i loro mariti, che vivono ormai da tanti anni negli Stati Uniti.
Una sera, prima della prova campo, siamo stati invitati a casa di uno sponsor e c’era tantissima gente. A un certo punto sento alcuni ragazzi parlare di quali posti avevano per i giorni seguenti e quali giocatori sarebbero andati a seguire.
Uno dei ragazzi mi guarda e mi chiede: “Tu che posti hai?”. Quando gli risposi: “Mah, in verità io gioco il torneo…” scoppiarono a ridere un po’ increduli e mi chiesero chi fossi e altre curiosità. Alla fine, nei giorni successivi seguirono proprio me in campo!
La prima volta sul percorso
Passiamo al percorso: vi dico subito che il colpo più difficile che abbia mai eseguito in tutta la mia vita è stato quello sul tee della buca 1 durante il primo giorno di prova del lunedì mattina. Non lo scorderò mai: giocavo con Francesco Molinari e il grande José María Olazábal, c’erano già tantissimi spettatori sul campo e non volevo ovviamente fare brutta figura. Per fortuna ho eseguito un colpo perfetto!
Giocare con Chicco e José María è stato davvero incredibile, bastava semplicemente guardare come si comportavano in campo, come si muovevano e quali colpi provavano da posizioni a volte impensabili che subito imparavi un sacco di cose. Mi è bastato copiare quello che facevano loro per prepararmi al meglio in vista della gara. Alla fine delle prime nove buche Olazábal ci ha lasciati e ci ha chiesto di giocare con noi niente meno che Vijay Singh, incredibile! Devo dire che a sessant’anni la scaglia ancora davvero forte!
All’Augusta National non ci sono i classici spogliatoi: sono dei veri e propri salottini, con poltrone comode e divanetti, dotati di cucina, dove i giocatori possono rilassarsi prima o dopo la giornata di gara. Tra uno snack e una bibita fresca, magari ti capita di incontrare Dustin Johnson, Jordan Spieth o Rory McIlroy, pazzesco!
I divieti
Al Masters come forse già sapete è severamente vietato utilizzare i telefoni cellulari anche se a noi giocatori è concessa qualche piccola eccezione. In occasione di uno dei miei giri di prova, il gioco è stato sospeso e poi interrotto per maltempo e subito sono partite le sirene per far evacuare il campo. A quel punto il percorso era pieno di gente che correva da tutte le parti e io volevo immortale quel momento. Una volta che ho preso il cellulare in mano mi hanno subito guardato tutti malissimo. Mia sorella voleva fare una foto a una targa dentro la club house, ma appena scattata, uno steward le ha detto di cancellarla immediatamente… All’Augusta National su queste cose non si transige.
C’è però un aspetto positivo in tutto questo: ogni singolo spettatore che si trova lì durante il torneo si gode al 100% il momento che sta vivendo, senza alcuna distrazione, senza cellulari, assaporando ogni singolo istante di quello che a mio avviso è il più grande spettacolo che il golf mondiale possa offrire.
Augurandomi con tutto il cuore di ritornarci per l’edizione 2024, buon Masters a tutti!