Guido Migliozzi: ad Augusta la difesa è il miglior attacco
Per fare risultato ad Augusta è fondamentale effettuare ottimi colpi al green, cercando di sbagliare sempre dalla parte giusta per evitare spiacevoli sorprese.
La mia prima volta ad Augusta
Non scorderò mai il giro di prova campo in occasione della mia prima e sino ad ora unica volta ad Augusta nel 2022.
Giocare con Francesco Molinari e José María Olazábal è stato davvero indimenticabile.
Bastava semplicemente guardare come si comportavano in campo, come si muovevano e quali colpi provavano, da posizioni a volte impensabili, che subito imparavi un sacco di cose.
Mi è bastato copiare quello che facevano loro per prepararmi al meglio in vista della gara. Alla fine delle prime nove buche Olazábal ci ha lasciati e ci ha chiesto di giocare con noi nientemeno che Vijay Singh, incredibile!
Devo dire che a sessant’anni la scaglia ancora davvero forte.
Come affrontare il percorso di Augusta
Come già saprete ogni anno al Masters ci sono sempre le stesse posizioni di bandiera nei quattro giri di gara.
È fondamentale dunque, durante la prova campo, provare sia i putt che gli approcci da bordo green dalle posizioni più impensabili, perché in gara non sai mai cosa può capitarti.
Ad Augusta bisogna necessariamente sbagliare dalla parte giusta, altrimenti è molto complicato salvare il par e a volte anche il bogey.
A mio avviso risultano determinanti i colpi al green, quindi i secondi, terzi colpi e il tee shot nei par 3.
Centrare la zona giusta del green è l’unico modo per assicurarti la possibilità di segnare un birdie, altrimenti è quasi impossibile.
Ancor di più se i green saranno duri e veloci, a quel punto a beneficiarne sarà sicuramente lo spettacolo in campo.
La tecnologia in aiuto
Nell’ultimo periodo c’è l’abitudine, anche tra i giocatori più forti, di avere in sacca ibridi, il legno 7 o addirittura il 9.
Abbiamo visto ad esempio Tommy Fleetwood usare un legno 9 in occasione delle prime gare a Dubai di inizio anno.
Una volta, soprattutto a livello dilettantistico, era quasi un disonore tra i giocatori di un certo livello giocare questa tipologia di bastoni.
Ora è tutto il contrario. Sono bastoni altamente versatili che aiutano anche noi professionisti ad attaccare e provare a raggiungere il green in un par 5 con una soluzione che ti permetta di far atterrare la palla più morbida. Sicuramente più semplice rispetto a farlo con un ferro 2 o 3.
Sono sicuro che anche quest’anno vedremo tanti giocatori utilizzare questi bastoni.
Il campo dell’Augusta National e le sue caratteristiche
Il percorso dell’Augusta National si avvicina, con le debite differenze, ai parkland nostrani, dove i fairway sono delimitati ai lati dal bosco fitto.
Questa tipologia di disegno personalmente mi piace molto, perché mi aiuta a visualizzare meglio il colpo che devo effettuare, soprattutto dal tee shot.
Con l’aumento ulteriore della lunghezza di alcune buche, quest’anno sarà ancora più difficile per i veterani provare fare risultato e a passare il taglio.
Dalla loro avranno però tutta l’esperienza necessaria per affrontare al meglio le difficoltà e i pericoli che caratterizzano lo spettacolare percorso dell’Augusta National.
L’esperienza sarà un fattore chiave, da non sottovalutare per nessun motivo.
Quando si dice che più giochi ad Augusta, più è facile fare buoni score, è vero, soprattutto perché sai dove sbagliare.
I giocatori più esperti sanno infatti esattamente dove appoggiarsi per non rischiare un approccio o un putt delicato, che potrebbero compromettere il risultato in ogni singola buca.
Mi aspetto e spero che quest’anno ci saranno i green duri e rapidi, perché in questo modo lo spettacolo in campo sarà assicurato.
Tutti i tifosi, me compreso, si aspettano infatti di vedere anche qualche bogey.
I papabili vincitori
Per quanto riguarda i papabili vincitori di questa edizione dico Xander Schauffele, lo vedo davvero in un ottimo stato di forma.
Dopo i numerosi secondi posti, potrebbe essere l’ora della sua prima vittoria in un major.
E poi c’è Rory McIlroy. Lui vive, aspetta e lavora assiduamente per arrivare al meglio della forma psicofisica in questa settimana. Chissà se riuscirà finalmente a completare il suo Grande Slam.
In ogni caso sono sicuro che l’edizione numero 88 del major georgiano sarà un grande successo come sempre.
Peccato solo non esserci. Ci proverò il prossimo anno, buon Masters a tutti!