ll circuito arabo ha alcuni aspetti certamente positivi, come l’immagine più fresca e giovane che dà al golf e che potrebbe permettergli di incrementare nel tempo il suo seguito
Tornare a Pinehurst dopo dieci anni è stato molto bello. Quello del Nord Carolina è un percorso particolare, che mi piace parecchio. Le sue peculiarità hanno permesso di produrre uno U.S. Open di livello, con i migliori a giocarsi la vittoria e il pubblico a vivere un finale emozionante e tiratissimo sino all’ultimo colpo.
La mia settimana è stata sulla falsariga degli ultimi tornei, con cose buone e altre meno. Stavo lottando per il taglio e c’è stato il miracolo finale della buca in uno. Mi è scappato un sorriso, come si è visto nelle immagini. Ho vissuto il momento con un mix di sollievo e incredulità, e Sergio Garcia, che mi conosce bene e con cui ho condiviso tante avventure, ha contribuito con la sua gioia a rendere il tutto ancora più speciale. Dal punto di vista golfistico è stata una botta di fortuna difficile da prevedere e comprendere. Il colpo era buono, dritto all’asta, ma lì finisce il merito, poi subentra la casualità totale.
In generale vedo sicuramente qualche segnale positivo ma anche le mancanze e il lavoro che serve per tornare al livello desiderato.
Non mi sto facendo molte domande e vivo tenendo d’occhio le statistiche e le sensazioni personali. Sto cercando di sistemare le cose che non vanno, anche se in questo momento della stagione, con così tanti appuntamenti, ci si concentra su un aspetto e magari se ne trascura un altro. Sto andando avanti facendo del mio meglio. La stagione americana è praticamente conclusa e poi, dopo le due gare scozzesi, farò un programma per la seconda parte in Europa e per l’autunno, quando tornerò negli Stati Uniti per disputare le tre gare mancanti per il minimo di tornei richiesti.
Le Olimpiadi in Europa, luogo logisticamente con molto più senso rispetto a Rio o a Tokyo per quanto riguarda il golf, saranno quelle con il seguito più alto di sempre. Oggi, rispetto a otto anni fa quando il golf esordiva tra le discipline olimpiche, i golfisti sono una normalità tra gli atleti.
Mi spiace non esserci ma vedo Guido e Matteo in ottima forma e credo che sia un percorso che si adatti abbastanza al loro gioco.
Non mi stupirei di vedere più europei a medaglia rispetto agli altri continenti.
Tornando allo U.S. Open, ho visto un Bryson DeChambeau totalmente diverso.
Sul PGA Tour aveva l’immagine di ‘super nerd’, vera sino a un certo punto perché è sempre stato molto educato e disponibile.
Tutti si sono fermati sul fatto che guardasse il golf sotto una luce diversa, con un approccio molto tecnico e da ‘scienziato secchione’.
Il LIV gli ha dato l’opportunità di esternare la sua vera natura e lui lo ha fatto alla perfezione.
Da quando gioca nella lega saudita è cambiato molto, per come si presenta e si rapporta con pubblico e per come tratta i social media. Penso che questo sia un aspetto positivo del LIV: se si vuole attrarre un pubblico nuovo e più giovane il contenuto sui social è fondamentale. I ragazzi guardano tutto il giorno “reel” e “storie” che sono, per definizione, molto lontani dalla rigida tradizione del golf.
Sul LIV hanno visto questa opportunità e l’hanno colta al volo. Bryson peraltro mi sembra che ne faccia un utilizzo con ottimi risultati. I loghi delle squadre diventano veri e propri marchi promossi dai giocatori. Alcuni sono bruttini, penso ai Majesticks o agli stessi Crushers, altri belli come quello di Bubba Watson. In ogni caso stanno facendo un ottimo lavoro sui social tra cui divertenti match con altri influencer e youtuber.
Sul rapporto PGA Tour – LIV ci sono rumor, sentiti anche durante lo U.S. Open. Si parlava di un accordo e relativa conferenza stampa il martedì, ma nulla è successo.
Continuano a fare riunioni e meeting. Hanno creato una commissione sul PGA Tour, con anche McIlroy, ma più che incontrarsi non fanno. Il problema è che dopo così tanto tempo e una matassa aggrovigliata ci vorrà ancora molto per risolvere la questione. Prima di annunci definitivi cercheranno un accordo dettagliato. Almeno tra i giocatori il clima è adesso un po’ più disteso.