Durante una delle ultime puntate di #maidiregolf, ormai consolidato appuntamento del lunedì sera su Instagram insieme ai miei due compagni di merende, Massimo Scarpa e Silvio Grappasonni, abbiamo affrontano il delicato discorso “Golf e alimentazione”.
Un tema così complesso e delicato doveva ovviamente prevedere la figura di un persona competente, preparata e disponibile alla chiacchiera.
Da ormai molti anni mi faccio seguire da Federica Mastronardo, biologa, nutrizionista, docente di nutrizione e sport, volontaria CRI, autrice del libro “Scusi dottoressa le volevo chiedere” ma, soprattutto, amica e persona eccezionale.
Per raccontarvi i benefici del lavoro fatto con Federica mi servirebbe tutto il numero di luglio, ma non credo che il mio direttore ne sarebbe felice.
Vi dico solo che avere un’educazione alimentare non soltanto porta benefici a livello estetico, e quindi alla propria autostima, ma migliora sonno, prestazioni sportive e rapporti sociali, senza privarvi di quello per cui andate pazzi, vino, cioccolata, pizza o pasta che sia.
Ma torniamo alla nostra diretta su Instagram.
Con oltre 10.000 visualizzazioni tra live e registrata (che per il mondo del social/golf sono tantissime), è stata una tra le più seguite, proprio perché sono stati spiegati meccanismi ed errori da evitare sul rapporto cibo-gara su 18 buche.
Quello che molti golfisti seriali ancora non prendono in considerazione guardando i propri beniamini sul Tour è proprio tutto ciò che avviene prima, durante e dopo ogni singolo giorno di gara.
La troppa ossessione nel tentare di tirare bombe con il driver, superando così (magari) il proprio compagno di gara, spinge i dilettanti a non soffermarsi mai sugli altri aspetti del gioco, della preparazione e dell’alimentazione.
Un gesto atletico come il golf, in un contesto di 5 ore, non può prescindere da quale e quanta “benzina” viene messa nel corpo durante un torneo.
Mi capita spesso, durante le Pro-Am, di vedere sia i miei amici con cui gioco che i componenti di altri team depredare le buvette, come se non ci fosse un domani. Scene simili ai famosi banchetti dei matrimoni o davanti ai food truck prima di entrare allo stadio.
Panini con mozzarella, salame, cornetto e cappuccino, merendine, biscotti farciti, per non parlare di bevande zuccherate e alcolici.
Tutte cose che “cozzano” con chi decide di fare attività sportiva.
La prima regola per affrontare al meglio 18 buche è “VIETATA OGNI FORMA DI LATTICINO”.
Il perché di questo ‘ban’ sta nel fatto che tutti gli alimenti che contengono latticini richiameranno molto sangue all’intestino per digerirli, togliendo quindi forza ai muscoli e lucidità mentale, dando quel senso di stanchezza e fatica.
Adesso, caro amico, capisci il perché dopo 9 buche giocate perfettamente, improvvisamente arriva un crollo fisico. Potrebbe dipendere dalla tua alimentazione.
Cosa portare quindi in campo?
Pane integrale con bresaola o tacchino, frutta secca (mandorle, noci, anacardi) anche disidratata (albicocche), una barretta proteica (possibilmente senza troppo sale o zucchero), tanta acqua da bere ad ogni buca (un bicchiere).
Il post gara invece si differenzia dall’orario in cui avete terminato il giro.
Altro dogma è quello di non abusare con gli alcolici la sera prima.
Non soltanto inquina il vostro copro ma influirà direttamente sulla percezione che avrete nel grippare il bastone (sensazione di gonfiore), e avrete una sensazione di disidratazione che vi accompagnerà tutto il giorno.
Potrei scriverne ancora tante ma credo che, se avrete voglia di trattare bene il vostro corpo, potendo così finalmente mettervi nelle condizioni di pretendere di più, non vi resti che contattare Federica Mastronardo (Dottoressa Fede su Instagram o federica.mastronardo@yahoo.it) e iniziare un percorso con lei.
Se squadre di calcio di serie A e professionisti che giocano o hanno giocato sul Tour si sono affidati a lei un motivo ci sarà.
P.S: saltare i pasti, perché magari avete abusato il giorno prima, oppure vedere la pasta come un nemico sono due grandissimi errori.